Le regine dell’agricoltura in rosa «Così salviamo i semi più antichi»
Nella sua serra «Elilu» a Castelnuovo Scrivia (Alessandria) Elisa Gastaldi recupera e coltiva i semi di cereali e frutti antichi, oltre a piante officinali e speciali. Nel suo agriturismo «Le favole di Gaia» a Pratola Peligna (L’Aquila) Annalisa Mastrogiuseppe cerca di recuperare i prodotti locali in via di estinzione. All’interno della fattoria che riporta il suo nome a Collesano (Palermo) Grazia Sandra Invidiata alleva allo stato brado un’ottantina di bovini e produce con il solo latte aziendale. Poi c’è Immacolata Migliaccio di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) che con la sua «Abim» coltiva senza pesticidi applicando il criterio dell’alternanza per non impoverire il terreno. Più a Nord, a Monte San Vito (Ancona), Francesca Petrini produce nell’azienda omonima l’olio «funzionale» che previene l’insorgenza di patologie ossee. Mentre a Nerola, alle porte di Roma, Martina Bischetti si occupa di far arrivare a destinazione l’olio extravergine lavorato in «Fabioland», la fattoria sociale nata per offrire a suo fratello Fabio, disabile psichico, e ad altri come lui un futuro lavorativo.
Sono loro — Elisa, Annalisa, Grazia Sandra, Immacolata, Francesca e Martina — le donne premiate quest’anno dal concorso nazionale «De@ Terra», istituito dal ministero delle Politiche agricole e finalizzato all’individuazione di sei imprenditrici che si siano distinte per la propria iniziativa.
«La nostra è ovviamente una clientela sensibile, che non compra soltanto, ma vuole anche parlare», racconta al telefono Martina Bischetti di «Fabioland», 28enne da due mesi mamma di una bimba. «I prodotti sono realizzati da Fabio e da altri ragazzi che si prendono il tempo necessario: devo dire che questo Natale sono stati bravissimi e velocissimi. A marzo stiamo pensando di lanciare il primo vino rosso e chissà magari le diamo il nome della bimba». «Questo sarà un Natale in famiglia all’insegna dei prodotti tipici locali», aggiunge dall’Aquilano Annalisa Mastrogiuseppe, 27 anni. «Pesce la sera del 24 dicembre, brodo con cardo, lasagna rigorosamente rossa e polpette di carne il pranzo del 25». Poi al lavoro perché la richiesta è elevata.
Secondo Coldiretti-Unioncamere in Italia quasi un’azienda agricola su tre è guidata da donne, con una maggiore concentrazione ad Centro-Sud dove si trova il 69% delle oltre 216 mila imprese «rosa».