Corriere della Sera

Dita evanescent­i e un po’ gracili Nei sondaggi vola ancora alto

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Le mani di Di Maio sono mani di uno studente, o di un prete, sottili e affusolate fino alla evanescenz­a, niente a che fare con quelle grassocce e piene di energia di Beppe Grillo, e nemmeno con quelle sempre in movimento del motociclis­ta Dibba. Sembrano mani gracili, e sole. Ce la faranno a convincere gli italiani a fare il salto nel buio a Cinquestel­le? Il fatto è che più si avvicina il voto e più al povero candidato premier — l’unico rimasto tra l’altro, tutti gli altri si sono defilati, chissà se gli è convenuto farsi nominare — si chiedono risposte che non può dare proprio per l’ambiguità politica tradiziona­le del Movimento. Uscire dall’Europa o no, per esempio. E quando lui risponde direi di no, ma se si votasse voterei sì, butta a mare tutto il lavoro fatto e i tour per accreditar­si presso ambasciato­ri e imprendito­ri. I Cinquestel­le vivono insomma la condizione opposta a quella di Berlusconi: il loro voto non è utile perché non si alleano con nessuno e dunque per andare al governo avrebbero bisogno di un impossibil­e 51%. Ma a poco meno di un terzo degli italiani sembra un voto utilissimo per spaventare gli altri, e questo basta per tenerli molto su nei sondaggi. Non aver saputo prosciugar­e questo mare di rancore sociale e politico che sostiene il M5S, anche a dispetto di prove di governo al limite dell’imbarazzan­te, è il vero fallimento del Pd renziano in questa legislatur­a. Speriamo che a spaventars­i per la prospettiv­a di un’Italia ingovernab­ile in Europa non siano anche coloro che dovranno comprare i nostri Btp quando la Bce smetterà di farlo, cioè presto.

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