Nuovi tacos, polveri e funghi funzionali Cosa mangeremo
Tra spirulina e matcha, anche nei prossimi mesi continuerà la tendenza salutista. E poi si friggerà ad aria, berremo mocktails e riscopriremo la cucina marocchina
Èla domanda di queste ore: cosa ci sarà di nuovo (ammesso che possa esserci qualcosa di nuovo, ancora) nel mondo del food 2018? Da qualche anno sono due grandi catene alimentari, Whole Food e Waitrose, a dettare le regole anticipando i trend. E ipotizzando le nostre nuove ossessioni gastronomiche. Dalla lista che hanno stilato, più o meno lunga, di novità che ci aspettano, traspare che sarà un mondo alimentare fatto di cibi semplici ma molto tech. Volti a nutrirci in una chiave quasi esclusivamente salutista. Mangio ciò che mi fa bene. E proprio per questo il cibo diventa sempre più essenziale. Quasi ascetico/funzionale.
Tra le novità, dunque, primeggiano le polveri di alimenti particolarmente nutrienti, come il tè matcha, la radice di marca e il cacao. Piacciono perché sono facili da aggiungere ai piatti rendendoli più energetici: zuppe, brodi, bevande calde o fredde. Insomma, i cosiddetti beveroni diventano davvero super cibi grazie all’aggiunta di spirulina, polvere di cavolo, erbe e radici. Un capitolo a parte meritano poi le polveri proteiche, vera frontiera del cibo 3.0. Le aziende si stanno specializzando in gusti raffinati. Per pasti liquidi completi da consumare durante il giorno. O per pasti proteici: pani fatti in casa con aggiunta di farine proteiche; muesli o porridge con fiocchi e farina a bassissimo contenuto di carboidrati. Grande spazio anche alle proteine vegetali: soia, semi, alghe, mandorle… Saranno i protagonisti di prodotti all’avanguardia. Come Heme, proteina creata dalla start up «Impossible food» che pare essere una replica perfetta del sapore della carne, e potrebbe nel 2018 diventare protagonista del mondo del veggie burger.
Al secondo posto fanno il loro ingresso i funghi funzionali, con varietà come reishi, chaga ed ecordyceps, finora passione degli sportivi. Da integratori alimentari entrano a far parte di pasti classici come brodi, dolci o persino il caffè. Sono i Finlandesi a proporci quest’ultimo prodotto, creato da funghi Matsutake, che pare abbia tutti i benefici del comune caffè senza le controindicazioni che colpiscono alcuni di noi, come acidità di stomaco o tachicardia. E quindi, nonostante l’idea non alletti particolarmente il nostro palato, per i più coraggiosi il 2018 sarà l’anno di questo caffè alternativo. L’azienda Four Sigmatic si occupa di produrlo e venderlo in giro per il mondo. Insomma, tutto, pur di raggiungere il boccone (salutare) perfetto.
Tra le tendenze culinarie che ruberemo ad altre culture, sicuramente al primo posto c’è la cucina mediorientale. In particolare quella del Marocco. Merito delle spezie e della loro diffusione globale: harissa, cardamomo, cumino, coriandolo, cardamomo o za’atar sono sui nostri scaffali alla pari di origano, timo e maggioranza. Inevitabile che anche piatti come il cous cous, il tabouleh o l’hummus si alternino a quelli classici. Insomma, per uno spaghetto al pomodoro c’è sempre un bel piatto di falafel pronto. Uno scambio gastro-culturale che coinvolge anche la cucina latinoamericana, rivitalizzata dalla moda dei nuovi tacos, con proposte dedicate a varie occasioni di consumo.
Quello che continua ad ossessionare i consumatori però è: da dove viene questo cibo? Dunque l’obiettivo è quello di una spesa trasparente 3.0, in cui tracciabilità, composizione e integrità dell’alimento saranno la vera carta d’identità da leggere con attenzione quando si fa la spesa, rigorosamente a zero spreco. Sempre più consapevole, al punto da spingere alcuni a orientarsi verso l’autoproduzione, con l’agricoltura in casa (ci sono anche delle macchine per la coltivazione «fai da te», come Farmbot). E spesa sempre più tech: in quanti a breve useranno la «technofoodology», l’intelligenza artificiale per fare la spesa, tipo Alexa, il dispositivo di Amazon con cui puoi parlare e fare varie cose, fra cui ordinare il cibo?
In chiave salutista anche la moda della frittura ad aria con la friggitrice che funziona con aria caldissima. Il risultato? Molto simile a una frittura ad olio ma molto più sano. Tra i musthave il burro chiarificato: senza lattosio, ha una grande resistenza alle alte temperature, da ingrediente di culto per vegani &co è approdato sui banconi dei supermercati. Berremo poi sempre più mocktails, i cosiddetti cocktail senza alcol. E ci appassioneremo a una nuova categoria di bevande gassate, che non ha nulla a che vedere con i drink zuccherati che fino ad ora hanno occupato i reparti bibite dei nostri supermercati. Bevande naturali prodotte da piante come acero e betulla, frizzanti senza aggiunta di anidride carbonica. Un esempio di queste è la Sap!Birch americana, che presto arriverà anche da noi. Se poi siete attratti da questi nuovi cocktail segnatevi anche un ingrediente di cui non potrete fare a meno: il pepe di Timut. Questo particolare pepe dal Nepal dal caratteristico aroma si sta velocemente diffondendo tra i foodies di tutto il mondo. Ha un sapore molto particolare, quasi agrumato, che crea un leggero pizzicorio sulla lingua. Molto adatto per la preparazione di cocktail o mocktail. Insomma, tranquilli: nel 2018 non vi annoierete. Almeno a tavola.