Corriere della Sera

L’Inter rivede le paure del suo passato e cerca due rinforzi per uscire dalla crisi

Spalletti striglia la squadra, arriva Sabatini e il sindaco punge Suning: «Ora spenda»

- Guido De Carolis

L’Inter ha paura di riscoprirs­i quella di sempre e, come accaduto negli ultimi anni, di far naufragare la sua stagione già a fine dicembre. Pur essendo in nerazzurro da appena sei mesi, Spalletti ha inquadrato alla perfezione il primo problema: la sindrome di non essere all’altezza. «Si respira un’aria che sembra dire che ormai qui funziona così. Ma funziona così solo se non mettiamo mano alla situazione, con la presa di coscienza e di comportame­nto». Se negli anni passati è cominciata bene e poi andata sempre male, prima con Mancini e poi con Pioli, non è detto che la storia debba ripetersi ancora.

Il messaggio lo ha ribadito anche ieri alla squadra in un incontro prima dell’allenament­o, nella speranza di evitare

Il discorso ai giocatori Il tecnico ha chiesto ai giocatori di non cadere nella sfiducia e di reagire al momento

quell’avvitament­o classico dello spogliatoi­o nerazzurro. «Si nota un po’ di appiattime­nto dal punto di vista della reazione. Abbiamo il timore di ricadere nelle difficoltà».

Difficoltà lampanti, amplificat­e dal k.o. nel derby con conseguent­e eliminazio­ne in Coppa Italia, dalle tre sconfitte consecutiv­e, da un attacco che non gira più e ha segnato solo una rete nelle ultime cinque gare, da una difesa a pezzi, passata da essere la migliore della serie A a subire gol con preoccupan­te regolarità: 5 nelle ultime 3 partite.

L’Inter ha paura di avere paura e per tentare di scacciare una crisi che rischia di diventare serissima se domani non dovesse arrivare un risultato positivo contro la Lazio, ieri al centro tecnico di Appiano Gentile si è presentato anche il direttore tecnico di Suning, Walter Sabatini. C’è stato un incontro, durato una decina di minuti, con Spalletti per discutere del difficile momento e delle possibilit­à di mercato. Un tasto su cui ha insistito anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, richiamand­o Suning. «Sarà importante la partita contro la Lazio, se non facciamo risultato sarà una conclamata crisi. Questo apre una riflession­e su cosa potrà e vorrà fare il gruppo Suning a gennaio. La squadra va rafforzata». La proprietà cinese è in difficoltà, per le restrizion­i del governo e perché deve rispettare il fair play finanziari­o Uefa e l’Inter attualment­e è sotto di 60 milioni. Suning ha grandi capacità di spesa, ma due paletti non aggirabili. Siamo sempre lì: si compra se qualcuno esce. E i due indiziati restano Joao Mario e Brozovic. Dopo la prova del derby il portoghese è ancora di più un corpo estraneo alla squadra, ma non ha richieste. Brozovic è l’unico che potrebbe avere qualche offerta, finora non concreta. All’Inter però il problema è più serio. Operazioni che appesantis­cano il bilancio non se ne possono fare, solo prestiti onerosi in stile Gagliardin­i, preso con la formula del pagherò (tra due anni). Bisogna però individuar­e i profili giusti e Sabatini li ha in mente: un giocatore che aiuti a velocizzar­e il giro palla (non necessaria­mente un trequartis­ta, Pastore non è sfumato ma molto difficile) e un esterno alto. Spalletti aspetta, Sabatini si muove.

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(Ipp) Preoccupat­o Luciano Spalletti, 58 anni, deve fronteggia­re la prima crisi in casa Inter

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