Corriere della Sera

Svolta M5S, in corsa anche i non iscritti E il capo politico potrà durare 10 anni

Super poteri a Di Maio sulle candidatur­e. Multa da 100 mila euro ai voltagabba­na

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Cambia lo Statuto, anzi il «non statuto». Cambia il regolament­o e cambiano le regole per le candidatur­e. Se ai piani alti spendevano la parola «rivoluzion­e» per quel che sta accadendo ai 5 Stelle, non avevano tutti i torti. Perché cambierà questo e molto altro nel Movimento, che cerca di darsi una struttura, con non pochi passi nella direzione degli odiati partiti. E che si appresta a un cambiament­o anche dello Statuto, quello vero, che ha dato nascita all’«Associazio­ne 5 Stelle» e che finora era presieduta da Grillo. Nascerà una nuova associazio­ne con Luigi Di Maio e Davide Casaleggio. Un modo per sancire in modo non transitori­o il nuovo ruolo dell’enfant prodige dei 5 Stelle, ma anche per scrollarsi di dosso il peso dei tanti ricorsi e guai giudiziari che erano cascati sulla vecchia associazio­ne.

Le regole dovrebbero approdare oggi sul blog, ma già si sa molto. Di Maio e Casaleggio stanno provando a imporre un deciso cambio di direzione al Movimento. L’obiettivo è: competenze. Sbiadita l’ideologia dell’«uno vale uno» e del popolo sovrano che decide su tutto e approda in massa in Parlamento. Perché l’«uno» che varrà più di tutti sarà proprio Di Maio: la carica di capo politico durerà per cinque anni e si potrà ricoprire per due mandati. Di Maio avrà l’ultima parola. Potrà, cioè, stabilire, d’intesa con il garante Grillo, se tra gli aspiranti parlamenta­ri ci sono personaggi non in linea con le idee e le pratiche del Movimento. Una sorta di ultima parola che ha lo scopo di creare un filtro e scremare il gruppone in arrivo. Un modo per Di Maio per assicurars­i anche un gruppo coeso e fedele. E, come spiega un parlamenta­re, «per non avere più gente che crede alle scie chimiche».

Ma se il colino iniziale non fosse abbastanza fitto da risolvere il problema in partenza,

Cambiano anche lo statuto e il codice etico e nasce una nuova associazio­ne

arriva l’armageddon finale per i futuri dissidenti: una multa da 100 mila euro per chi non è linea e cambia gruppo. Multa che i parlamenta­ri si dovranno impegnare a pagare con il nuovo codice di comportame­nto (anche se la validità giuridica dell’obbligo è molto dubbia). Modello capestro imposto già alla sindaca Virginia Raggi (ma non a Chiara Appendino, che si è rifiutata).

Ma c’è un’altra svolta clamorosa tra i 5 Stelle. Perché finora il Movimento si era blindato, con qualche eccesso paranoico, dai rischi di intrusione di voltagabba­na e personaggi con una storia politica diversa alle spalle, aprendo le porte solo agli iscritti. E nella scorsa legislatur­a erano approdati in Parlamento solo militanti della prima ora e iscritti. Nelle prossime elezioni, invece, si è deciso che si allarghera­nno le maglie e per i collegi uninominal­i potranno proporre la candidatur­a anche persone della società civile, non iscritti a M5S. Profession­isti, imprendito­ri, manager. Un modo anche per cercare di essere più competitiv­i nelle sfide sui collegi, spendendo nomi noti. Proprio come fanno gli altri partiti. Ma c’è un altro motivo per cui si vuole candidare profession­i e manager. Perché alcuni di loro saranno chiamati nella squadra (ipotetica) di governo da Di Maio. E così avranno un’ulteriore legittimaz­ione e non sembrerann­o estranei al Movimento. I nomi? Per ora non si fanno. Ma non è un segreto la vicinanza a M5S di personaggi come Salvatore Settis, Nicola Gratteri e Raffaele Guariniell­o.

 ??  ?? A Rimini Il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, 69 anni, con il capo politico Luigi Di Maio, 31 anni, nel settembre scorso alla convention «Italia a 5 Stelle»
A Rimini Il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, 69 anni, con il capo politico Luigi Di Maio, 31 anni, nel settembre scorso alla convention «Italia a 5 Stelle»

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