Corriere della Sera

Pignatelli: il malva dà ragione a Proust

- Marta Ghezzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Che l’ultra violet, il viola reso acceso da una punta di blu, sia il colore del 2018, è oramai noto. Una tinta sfacciata, che richiede coraggio. Quindi non per tutti. Soprattutt­o se riferita ad arredi e interior design. Pantone Color Institut, l’autorità statuniten­se che rilascia il tradiziona­le report, ha comunque indicato anche altre tonalità per il prossimo anno, più adatte alle nostre case. Una di queste è il Mauve, il rosa pallido che tende al lilla. Esulta Luca Pignatelli, che in tono scherzoso dice: «Ho anticipato una tendenza!». Nel suo studio milanese, dietro alla Fondazione Prada, l’artista espone una serie di tele astratte, tutte color malva. «Sto utilizzand­o quasi esclusivam­ente questo colore, che mi ha rapito». Mauve come nuova tinta per l’abitare? «Più che una novità, un ritorno. Proust parlava di una casa color malva in Dalla parte di Swann e nell’antica tessitura persiana è una gradazione sempre presente. La trovo perfetta per la biancheria, lenzuola e copriletti, asciugaman­i, e anche per la carta da parati».

Altri suggerimen­ti? «Al di là del bianco e del nero che considero perfetti?», chiede. E subito indica il grigio (presente nel report Pantone). «Grigio come i tetti di Parigi, come il cretto di Burri: in una casa tutta bianca, una parete lasciata grigia rende l’ambiente estremamen­te elegante», suggerisce. La sua tavolozza personale per l’abitare 2018 prevede colori sobri e neutri, simili a quelli che si trovano in natura («oltre al grigio, il beige»), e dettagli di tinte accese in contrasto. Lime («come nei pesci caraibici»), rosso fuoco e bordeaux («come usava Caccia Dominioni negli anni 60»).

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