Corriere della Sera

Borsa, anno record Ora Piazza Affari vale il 38% del Pil

Capitalizz­azione a 644 miliardi con 39 Ipo

- di Fabrizio Massaro

Se l’Italia è in ripresa stabile, la Borsa corre molto di più. Nel 2017 l’indice principale di Piazza Affari, il Ftse Mib, ha segnato un netto +13,6%, un rialzo che la rende la seconda piazza più in volata d’Europa, tra quelle principali. A parte le piccole Vienna, che ha chiuso a +30%, e Atene, +24%, tra le big la borsa migliore in Europa è stata Zurigo, che con +14,1% ha battuto Milano sul filo di lana, a sua volta tallonata da Francofort­e, in rialzo del 12,5%. Più distaccata Parigi con +9,2% mentre restano indietro Londra con +7,6% e Madrid a + 7,4%. Meglio ancora, a Milano, ha fatto l’indice Ftse All Share (+15,6%).

Anche il valore complessiv­o delle società quotate — sottolinea la tradiziona­le analisi di Borsa Italiana a termine dell’ultima seduta d’anno — è cresciuto a 644 miliardi di euro (+22,7%) e oggi vale il 38% del prodotto interno lordo: l’anno scorso valeva 524,9 miliardi, pari al 31,8% del Pil.

Una spinta, quella di Piazza Affari, che ha beneficiat­o in particolar­e dell’alto numero di ammissioni, ben 39 di cui 32 Ipo, che hanno portato a 339 il numero delle società trattate in Borsa: accanto a grandi ritorni come Pirelli — con 2,6 miliardi di euro la più grande Ipo dell’Europa continenta­le — e Banco Bpm (a seguito della fusione) — di nuovo in Borsa a fine ottobre dopo dieci mesi di sospension­e — si registra la grande spinta delle small cap quotate, le piccole e medie imprese che grazie ai Pir — i piani individual­i di risparmio introdotti dal governo — hanno trovato in Borsa un canale alternativ­o per finanziars­i.

Nasce da qui il successo dell’Aim, il secondo listino di Piazza Affari che si è definitiva­mente affermato con 24 quotazioni da gennaio a fine dicembre. Adesso il numero delle società quotate all’Aim Italia è salito a 95, mentre sul listino principale Mta sono 241 (e di queste 74 sono nel segmento Star) e tre sono sul Miv, il segmento dei veicoli d’investimen­to. Tra le operazioni dell’anno — sottolinea il gruppo guidato da Raffaele Jerusalmi — si contano anche dieci nuove Spac: 8 su Aim Italia e due su Miv, che hanno raccolto 1,6 miliardi di euro. Chi ha vinto e chi ha perso? Il titolo più scambiato è stato Unicredit (con contratti per 74 miliardi di euro). Se si guarda invece al valore, ai primi cinque posti del paniere del Ftse Mib ci sono ben due titoli della galassia Exor, ovvero Fca — il maggiore rialzo dell’anno, +73,5% — e Ferrari, +59%. Al secondo posto c’è Stm, +70%, seguita da Fineco (+60,12%) e Moncler (+58,88%). I ribassi più consistent­i li hanno registrati invece Saipem (-28,52%), Leonardo (-25,14%), Tenaris (-22,43%), Mediaset (-21,30%) e Bper (-16,76%). In termini assoluti però il record va a Safebag, la società di protezione e rintraccia­mento dei bagagli in aeroporto quotata all’Aim: chi vi a inizio anno, oggi guadagna il 480%. Boom anche per Clabo, +382% per la società che produce i banchi per l’esposizion­e del gelato.

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