Corriere della Sera

Numeri, cosmo, Dio: ecco l’infinito

- di Ida Bozzi

Nei giorni in cui ci si scambiano gli auguri di «buona fine e buon inizio» d’anno, scrittori e scienziati ci raccontano i molti mondi «senza fine» che ci circondano: l’infinito del pensiero e del cosmo, quello delle particelle e dei numeri. A partire dalla celebre poesia di Giacomo Leopardi, L’Infinito, che compie 200 anni nel 2018, il nuovo numero de «la Lettura», il #318 (che si trova in edicola fino a sabato 6 gennaio 2018), si apre con quattro pagine in cui, oltre all’intervento dello scrittore Emanuele Trevi sull’infinito nella lirica leopardian­a e nella storia del pensiero, quattro studiosi delineano le «immensità» studiate in vari campi. Il fisico Guido Tonelli, tra gli scopritori del Bosone di Higgs, illustra l’infinitame­nte grande della cosmologia e il minuscolo delle particelle; la matematica Eugenia Cheng schiude al lettore gli infiniti delle classi numeriche; il teologo Giannino Piana scrive dell’Assoluto per eccellenza, la divinità; e il filosofo Mauro Bonazzi inquadra il concetto nel pensiero occidental­e, da Parmenide a Popper. Se non riusciamo a vedere l’infinito, l’immaginiam­o: la creatività è frutto dell’evoluzione del cervello, e ha «solo» 100 mila anni; ne scrive Giuseppe Remuzzi, che indaga altre capacità collegate, come la curiosità. Molti gli altri spunti di riflession­e nel numero: l’indagine della studiosa tunisina Hela Ouardi sugli ultimi giorni di Maometto, di cui scrive Lorenzo Cremonesi; l’incontro di Marzio Breda con lo scrittore portoghese e António Lobo Antunes e di Laura Zangarini con Vittorio Storaro, il mago della fotografia di Woody Allen e Bertolucci; il racconto di Fabio Genovesi sul cenone (scampato) con la zia odiosa; e le classifich­e dei libri più venduti dell’anno.

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La copertina de «la Lettura» #318 è del cantautore Paolo Conte (1937)

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