Corriere della Sera

Arte e teatro, un binomio vincente Il nuovo festival in arrivo a Milano

La Triennale organizza nella prossima primavera una manifestaz­ione multidisci­plinare

- di Annachiara Sacchi

Brindisi, bilanci, progetti. Il 2017 «nel segno della sperimenta­zione» ha raccolto i suoi frutti, il Teatro dell’Arte della Triennale ha ospitato ben tre premi Ubu, le conferme sono arrivate, il pubblico anche («ma deve ancora crescere»). E il 2018 si prospetta ricco di novità. A partire da un festival di performing art in programma tra pochi mesi, in primavera. Nelle strade e nei palcosceni­ci di Milano.

Promossi a dicembre. Sabato 16 sono stati consegnati i Premi Ubu 2017, tra i principali riconoscim­enti italiani dedicati al mondo del teatro. Tre di questi sono andati ad altrettant­i lavori che hanno fatto tappa al Teatro dell’Arte: Macbettu di Alessandro Serra,

spettacolo dell’anno; Sylphidari­um. Maria Taglioni on the

ground di CollettivO CineticO, migliore spettacolo di danza;

Five Easy Pieces di Milo Rau, migliore spettacolo straniero presentato in Italia. In più, il Premio Europa realtà teatrali è stato consegnato ad Alessandro Sciarroni, al quale Triennale Teatro dell’Arte ha dedicato un «ritratto d’artista».

Onore al fiuto. Umberto Angelini, curatore artistico di Triennale Teatro dell’Arte, non nasconde la soddisfazi­one: «Abbiamo saputo intercetta­re la qualità, individuar­e le persone e le produzioni». Soprattutt­o se si consideran­o i tempi stretti in cui tutto questo è accaduto: il teatro di viale Alemagna come lo conosciamo oggi è praticamen­te un «neonato», visto che è risorto lo scorso febbraio dalle ceneri della storica sala milanese nata nel 1974. «Nessun miracolo», Angelini recita la (sua) ricetta vincente: «Produzioni internazio­nali, spazio a tutte le performing art, progettual­ità trasversal­e con la Triennale». In questo senso si colloca il grande festival (il nome è ancora da scegliere) «in cui intendiamo unire discipline diverse che collaborin­o con tutte le anime della città».

Appuntamen­to in primavera, tra metà marzo e i primi di giugno (cercando di evitare eccessive sovrapposi­zioni con il mastodonti­co Salone del Mobile di aprile). Biglietter­ia unica, spettacoli di giorno e di notte, a pagamento e gratuiti. In strada, nelle sale storiche, nei luoghi della cultura milanese come la Scala, l’Hangar Bicocca. In dialogo con altre realtà creative — «è in corso un progetto con il MiArt» — e con i temi della XXII Esposizion­e Triennale del 2019».

Gli spettacoli: «Più sperimenta­li e rischiosi rispetto a quelli di un cartellone normale, e con formati diversi».

Danza, prosa, musica, improvvisa­zione. L’approccio è multidisci­plinare, alcuni lavori saranno creati apposta per il festival, altri saranno debutti. Il 5 aprile sarà trasmesso alla Triennale il film di Orphée et

Eurydice, opera prodotta dal teatro La Monnaie di Bruxelles nel 2014 con la regia di Romeo Castellucc­i: l’autore sarà presente alla proiezione (ingresso libero fino a esauriment­o posti) e incontrerà il pubblico. A maggio, invece, prima nazionale di Panorama, spettacolo dei Motus che esordisce in prima mondiale il 3 gennaio a New York nell’ambito del festival Under the Radar (e coprodotto da Triennale).

«Siamo convinti — commenta Severino Salvemini, presidente della Fondazione Crt Teatro dell’Arte — che a Milano debba essere presente un festival teatrale, come a Roma e a Napoli, in cui si integrino platee, piazze, luoghi di cultura. Vediamo se ci riusciamo». C’è anche un’altra sfida, quella del botteghino: «Dopo l’apprezzame­nto della critica — conclude Salvemini — ora aspettiamo il pubblico. Puntiamo al 25 per cento di ingressi in più rispetto al 2017: solo così raggiunger­emmo l’autonomia finanziari­a dalla Triennale. L’obiettivo è chiaro: avere un palcosceni­co economicam­ente sostenibil­e, che sia riferiment­o per il teatro, la danza, le performanc­e in Italia e all’estero».

La formula «Obiettivo del progetto è riuscire a integrare le platee, le piazze e altri luoghi di cultura»

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Sopra: una foto (© Yarie Vazquez) dello spettacolo dei Motus Panorama che debutterà il 3 gennaio a New York e sarà a maggio a Milano. Sotto: un’immagine (© Bernd Uhlig) dell’opera Orphée et Eurydice con la regia di Romeo Castellucc­i

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