Dybala, il castigo è terminato Max: «I paragoni fanno solo male»
L’esempio, evidentemente, è servito. «Ora là davanti, corrono tutti, e anche forte, perché la panchina non piace a nessuno...». Massimiliano Allegri sorride, la scintilla che cercava è scoccata. E il pensiero non può che correre a Dybala, reduce da tre panchine consecutive in campionato, «ma anche a metà campo è così». Il messaggio è arrivato a destinazione, dunque. «L’importante è che ci sia competizione all’interno del gruppo, come c’è adesso; la Juve ha una rosa importante e tutti devono fare qualcosa in più del compagno».
Questa è la via per conquistare, e mantenere, il posto. La Joya tornerà quasi sicuramente titolare questa sera a Verona: «È sereno, ha fatto una bella settimana di allenamento». È pronto, insomma, per fare un altro passo verso l’uscita del tunnel, dopo che i bagliori di Coppa Italia (gol e assist) avevano lasciato intuire che la luce piena fosse vicina. Max coccola il suo campione: «Paulo è arrivato tre anni fa, è cresciuto molto, ha dato tanto alla Juve e ha ancora ampi margini di miglioramento. I paragoni fatti a inizio stagione, però, si sono rivelati dannosi; lui fortunatamente è un ragazzo intelligente e ha capito».
Non è la prima volta che Allegri punta il dito contro le esagerazioni che si commettono nel valutare l’argentino. «Non si può paragonare un ragazzo di 24 anni a tre mostri sacri come Messi, Ronaldo e Neymar — ribadisce —. Dybala deve fare il suo percorso e non deve essere paragonato a nessuno. Questi paragoni gli hanno creato dei danni». Il problema è più ampio: «In Italia i ragazzi giocano mezzora e valgono già 40 milioni. Vanno lasciati crescere e bisogna aspettarli».
Max, in questo, fa scuola: punizione, sotto forma di panchina, e un sorriso, una giusta parola, a mo’ di protezione. E adesso? Di nuovo il campo: «Potrebbero giocare lui, Mandzukic e Higuain». E in effetti si va verso la conferma del 4-3-2-1, con Bentancur (favorito su Marchisio) per l’infortunato Pjanic. L’alternativa sarebbe il ritorno al 4-2-3-1, con l’aggiunta di Douglas Costa (Cuadrado è di nuovo alle prese con un’infiammazione all’inguine) al posto di un mediano. Allegri vuole chiudere con tre punti il 2017, perché «ci sono gli scontri diretti in cui può succedere di tutto. E altre partite in cui c’è solo da vincere e Verona è una di queste».