Gattuso cancella il derby: «I problemi ci sono ancora»
Il Milan a Firenze recupera Gigio Donnarumma e conferma Cutrone: «Siamo stanchi e acciaccati»
Motivatore in campo, crudelmente realista fuori. Dell’euforia lasciata dal successo nel derby a Milanello non sono rimasti che coriandoli. «Nessuno di noi pensa che la vittoria sull’Inter ci abbia permesso di risolvere tutti i problemi. Certo ci ha dato tranquillità per lavorare. Ma guardando lo stato fisico della squadra siamo ancora alla canna del gas: andiamo a Firenze con tanta stanchezza e qualche acciacco».
Benvenuti alla fiera dell’anti-retorica dove Rino Gattuso non maschera la consapevolezza di camminare ancora in salita. «Finora abbiamo tirato 317 volte segnando solo 23 gol. È ovvio che si debba migliorare» sottolinea il tecnico che al centro dell’attacco confermerà Cutrone («è giusto sfruttare le sue energie positive di questa fase: se gli dicessi di mettere i guanti correrebbe in porta»), complice pure l’indisponibilità di Kalinic.
Poiché le tossine non sono ancora state smaltite, l’allenatore chiede attenzione. «Dobbiamo giocare da squadra, altrimenti ci aspettano 95’ difficili». L’obiettivo è arrivare alla sosta di gennaio senza cadute rovinose: si comincia oggi al Franchi con la squadra di casa, diretta concorrente per un posto in Europa League, avanti in classifica di due lunghezze e si termina il giorno della Befana in casa con il Crotone. «Non so se la sfida di Coppa Italia con l’Inter ha rappresentato la svolta della stagione, non sono un mago. Meglio pensare a gara dopo gara» sbuffa Rino che, dopo l’allenamento di ieri, conta di recuperare Gigio Donnarumma.
Innaurato, il preparatore arrivato il mese scorso dopo il licenziamento di Marra, seguirà Montella a Siviglia. «Ma non lo sostituirò: il mio punto di riferimento è Dominici» confessa Rino, rassicurato dalla visita di Yonghong Li. «Ci ha dato tranquillità: nel discorso fatto alla squadra ha predicato unità e spiegato di aver fiducia nelle persone che lavorano qui». Tra quattro giorni inizia il mercato. «Sono contento così: la squadra è valida e può fare molto di più. Spero solo di non avere infortuni». Amarcord: Pioli da tecnico del Bologna lo aveva corteggiato nel 2012. «Ma dopo 14 anni di Milan non potevo scegliere un’altra maglia italiana. Andai al Sion». Oggi però non sarà più tempo di cortesie.