Corriere della Sera

«Tradita la Carta». Bonino rompe con i dem

L’accusa: dal Viminale scelte incostituz­ionali sulle firme «+Europa» correrà da sola. I rischi per Renzi nei collegi Berlusconi: l’euro gestito da Prodi ha peggiorato l’Italia

- di Paola Di Caro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Primo giorno dell’anno e prima polemica elettorale in vista del voto del 4 marzo. È quella sollevata dalla lista +Europa, guidata da Emma Bonino, che assieme agli altri promotori (Magi e Della Vedova) denuncia che a causa della «interpreta­zione richiesta a gran voce dalle opposizion­i del centrodest­ra e “ufficializ­zata” dal Viminale», la stessa lista sarà costretta a presentars­i alle elezioni autonomame­nte e non in collegamen­to con altri partiti visto che è prevalsa una «interpreta­zione logicament­e surreale e giuridicam­ente incostituz­ionale» di una norma della legge elettorale. Il casus belli è quello della raccolta di firme necessarie per presentare la lista: ne servono molte per i gruppi che non hanno rappresent­anza in Parlamento, e per andare in coalizione serve raccoglier­le su moduli che già indichino i nomi dei candidati nei collegi uninominal­i (che ancora non sono stati stabiliti) senza che questo permetta comunque di indicare il proprio simbolo e la propria lista. Ecco perché la Bonino ha scelto la strada della corsa autonoma, impervia, annunciand­o l’apertura immediata della raccolta firme.

Non è una buona notizia per Matteo Renzi, perché a questo punto i candidati di +Europa si presentera­nno da soli nei collegi e il rischio è che sottraggan­o voti proprio al Pd. «C’è l’impegno del Pd a sostenere la raccolta delle fir- me. Andare divisi è un danno per tutti», avverte Piero Fassino. Anche per questo per l’ex premier è necessario premere sull’accelerato­re della campagna elettorale, che vedrà tra gli slogan quello affidato a un intervento sul Corriere dell’Umbria diretto da Franco Bechis: «Le tre priorità per il 2018? Lavoro, lavoro, lavoro. Vogliamo aumentare la quantità del lavoro e migliorarl­a, specie per i più giovani».

Ma la corsa elettorale accende anche il centrodest­ra. Sempre ai giornali di Bechis si affida anche Silvio Berlusconi, che parla a sua volta di economia citando modelli stranieri. In particolar­e, il leader di FI non pensa ci si possa affidare «a un modello straniero» per far ripartire l’economia, e «tantomeno a quello di Trump», anche se «la sua riforma fiscale è da imitare».

«Macron? È brillante e preparato, ma la sua è una sinistra che ha distrutto la sinistra storica. Forse è un bene ma non è il nostro modello». E dopo una rinnovata bacchettat­a a Prodi — «con l’introduzio­ne dell’euro ha peggiorato l’Italia, con quelle modalità e a quei valori improvvida­mente accettati ha dimezzato i redditi e i risparmi degli italiani» — Berlusconi parla della Merkel: «Condividia­mo i valori di fondo, la visione dello Stato e della società, ma neppure lei è un modello».

Parole che chissà se piaceranno a Matteo Salvini, convinto comunque che il centrodest­ra il 4 marzo «vincerà: vi do questo annuncio, non ho dubbi». Ma poi, affonda il leader della Lega, bisogna chiedersi «cosa arriva?». Il riferiment­o è al sottosegre­tario Gentile che pur essendo al governo invita a votare FI. Con il solito avvertimen­to: attenti ad imbarcare transfughi dal centrosini­stra: «Chiedo coerenza, chiedo serietà. Altrimenti, se mettiamo insieme l’Arca di Noè, poi è difficile fare le riforme che vogliamo».

I risparmi dimezzati Il leader di Forza Italia: con quei valori si sono dimezzati i risparmi e i redditi

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(Di Vita) In corsa L’ex ministra degli Esteri Emma Bonino, 69 anni, con un gruppo di radicali di oggi e di ieri (come Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova) ha dato vita alla lista +Europa che ora però si trova in difficolta perché, per poter essere presente...

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