Il riscatto di Mariah Carey acclamata a New York Un anno fa fuggì tra i fischi
Quest’anno non ci sono stati «problemi tecnici», né il tè caldo che aveva chiesto per rinfrancarsi dal freddo, nella notte del Capodanno più gelido degli ultimi 100 anni (quasi 13 gradi sotto zero, non succedeva dal 1917). Ma per Mariah Carey sarebbe potuta andare peggio. Sarebbe potuta andare come l’anno scorso, quando a causa di un malfunzionamento audio era stata costretta ad abbandonare il palco davanti milioni di telespettatori in diretta su Abc e a migliaia di persone in piazza.
Ma l’esibizione di domenica notte ha riscattato la débâcle del 2016. Cappotto di pelliccia bianca, lunghi orecchini, un abito scintillante di lustrini, Mariah (che in questa occasione, a differenza dell’anno scorso, ha provato per diverse ore al microfono prima di salire sul palco) aveva in programma un set di due canzoni. Dopo Vision of Love, il suo primo singolo, del 1990, tutto sembrava stesse andando per il verso giusto. Poi la popstar ha rivolto gli auguri di
buon anno alla folla e ha chiesto il suo tè. Che però non è arrivato. «Mi avevano detto che me lo avrebbero preparato, che disastro!» ha commentato, ma senza il nervosismo che l’anno scorso l’aveva poi portata a giustificarsi con un tweet: «Shit happens» (le cose brutte succedono).
Anche senza il tè, l’esibizione è andata avanti senza problemi con Hero, del 1993. Niente All I Want for Christmas Is You, canzone del 1994, uno dei grandi classici del Natale (con 14 milioni di copie, è tra i singoli più venduti di sempre: l’Economist ha calcolato che, solo con le royalties, ha fruttato alla popstar circa 60 milioni di dollari), ma dopo la mezzanotte, in una breve intervista a Ryan Seacrest di Abc (nei cui studi ha cantato New York New York di Sinatra), che le ha chiesto come si sentisse, Mariah ha confessato: «Oh, molto meglio dell’anno scorso, quando per andarmene dal palco ho avuto bisogno della polizia».