Corriere della Sera

«Così il custode mi ha fregato Mi dicevano che è sveglio...»

Sgarbi: «Nessun sospetto, poi ho visto alcune opere su eBay»

- di Giuseppe Alberto Falci

Nel gennaio di due anni fa Vittorio Sgarbi aveva denunciato la scomparsa dalla casa museo di Ro, in provincia di Ferrara, di una serie di opere per un valore stimato attorno ai 500 mila euro. Oggi a distanza di tempo si scopre che tra gli indiziati ci sarebbe proprio il custode notturno.

È ancora «sorpreso» il critico d’arte quando risponde al telefono, dopo che i carabinier­i in una conferenza stampa hanno svelato l’esito delle

indagini con le accuse. Sgarbi, conosceva il custode accusato del furto?

«No, mai avuto rapporti con lui. A volte quando mi materializ­zavo a notte fonda nella mia casa di Ro lo incrociavo e lo salutavo. Nulla di più. Non ho nemmeno il suo numero di cellulare, altrimenti lo andrei a menare». Come si chiama? «Boh... Ah, ecco, mi dicono i miei collaborat­ori che il suo

nome era Cristian. Si trattava di uno spilungone, descritto come uno molto gentile». Lo ha selezionat­o lei?

«Io non mi occupo di custodi. Con le migliaia di cose che faccio, non posso pensare al custode». Sospettava qualcosa?

«No, avevo solo certezze perché mi dicevano fosse uno abbastanza sveglio». Cristian poteva accedere a tutte le opere? «Sì, a quasi tutto. Gli era stata data grande fiducia».

Che fine ha fatto? «Si è licenziato da solo poco più di un anno fa». E adesso? «C’è un altro, un ciccione che si chiama Gino». Riavvolgia­mo il nastro.

«Il furto si può collocare nel gennaio del 2016. A un certo punto un’amica mi regala due medaglie di Tommaso Ferroni. Dopo qualche tempo la stessa persona che me le ha regalate le ritrova in vendita su eBay. Ma ha la cattiva idea di non dirmelo». Perché?

«Non lo so. Ma io con tutte le cose che faccio non posso seguire pedissequa­mente tutto quanto». E quando glielo dice? «Dopo un anno ci riuniamo

I rapporti «Quando lo incrociavo lo salutavo, nulla di più Non ho il suo cellulare, lo andrei a menare»

per fare un punto sul parco opere. Lei a un tratto mi ferma e mi dice: “Ti ricordi le due medaglie del Ferroni? Lo sai che le ho viste su eBay?”. Eravamo lì perché stavamo cercando due quaderni del Giani, abbiamo controllat­o e infatti non abbiamo più ritrovato le medaglie. La mia amica cercò di contattare il venditore di eBay senza rintraccia­rlo. Ma grazie a quell’autogol i carabinier­i hanno concluso l’indagine».

Il custode potrebbe aver preso altro?

«Proprio quel giorno ci siamo resi conto che mancavano all’appello diverse opere. In particolar­e, i due taccuini di Felice Giani, uno dei quali conteneva 140 disegni di un viaggio che fece Felice Giani da Faenza a Roma fino a villa Albani, e l’altro taccuino con i disegni a china. Poi passiamo alla ricerca di due libri: il Trattato

della scultura di Benvenuto Cellini, talmente raro che risale al 1569. E l’altro, un libro di Antonio Palomino, quest’ultimo è il Vasari spagnolo. Entrambi non c’erano». Il valore di queste opere a quanto ammonta?

«Attorno a 500 mila euro. Però la cosa che mi ha più ferito è stata l’assenza di un disegno di Giovanni Battista Piazzetta, ovvero di San Giuseppe con il bambino. Anche perché mio padre si chiamava Giuseppe. Si tratta di un foglio imperiale, un disegno grande. Quindi non è una cosa piccola. Cerchiamo, cerchiamo e ancora cerchiamo. Niente. Ma dopo la beffa, il danno. Troviamo la cornice ma non c’è il disegno». Tutta colpa del custode notturno?

«Noi abbiamo presentato denuncia per tutto, la certezza sul custode ce l’abbiamo solo sulle medaglie. Del resto, non lo so, ci sono delle indagini in corso. Io posso dire che il disegno del Piazzetta non può essere messo in vendita perché è notificato dallo Stato». Quante opere ha nella sua casa museo di Ro?

«Circa tremila che in questo momento sono tutte esposte a Novara. Le assicuro che non è facile tenere l’archivio». Chi se ne occupa? «Alessandro e Barbara archiviano e registrano tutto».

Sicuro che ora la sua casa museo sia al riparo da altri furti? «C’è sempre qualcuno che monitora... Chissà».

 ??  ?? Esperto Vittorio Sgarbi, 65 anni, nato a Ferrara, critico d’arte, è titolare dei Beni culturali nella giunta di Musumeci in Sicilia (Radaelli)
Esperto Vittorio Sgarbi, 65 anni, nato a Ferrara, critico d’arte, è titolare dei Beni culturali nella giunta di Musumeci in Sicilia (Radaelli)

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