Corriere della Sera

Visite fiscali, salta l’allineamen­to pubblico-privato

Resta la differenza oraria nella reperibili­tà: 7 e 4 ore. L’allarme di Boeri: ora controlli più difficili

- M. Sen.

Salta l’allineamen­to delle fasce orarie tra il settore pubblico e quello privato per le visite fiscali cui sottoporre i dipendenti assenti per malattia. Il decreto firmato ieri dai ministri per la Funzione Pubblica, Marianna Madia, e del Lavoro, Giuliano Poletti, e che entra in vigore il prossimo 13 gennaio, uniforma le esclusioni alla regola che impone l’obbligo di reperibili­tà per i lavoratori disabili, ma lascia inalterate le fasce orarie attuali, più brevi per i lavoratori del settore privato, più estese per quelli del settore pubblico.

I primi resteranno reperibili per quattro ore al giorno, tra le 10 e le 12 e tra le 17 e le 19, mentre i dipendenti dello Stato continuera­nno ad avere l’obbligo di farsi trovare in casa in un arco di sette ore, tra le 9 e le 13 e tra le 15 e le 18. Critico sulla decisione del governo, il presidente dell’Inps, Tito Boeri, secondo il quale la norma vanifica la decisione di creare un polo unico per i controlli. «Le economie di scala saranno più difficili da realizzare: se in una piccola località ci sono due dipendenti malati da controllar­e, per ridurre i costi si potrà essere costretti a rinunciare a visitare sia l’uno che l’altro» ha detto Boeri all’Ansa.

Le strade percorribi­li erano due, o allargare le fasce di reperibili­tà nel privato, come chiedeva da tempo Boeri, o restringer­e quelle del settore pubblico, un’opzione che il ministero della Funzione pubblica non ha ritenuto percorribi­le. Armonizzar­e riducendo gli orari nel settore pubblico, sostiene il ministero, comportere­bbe «una minore incisività della disciplina dei controlli».

Con il decreto, tuttavia, arrivano altre novità. Intanto vengono allineate le deroghe agli obblighi di reperibili­tà: valgono solo se l’invalidità è superiore al 63% sia nel settore pubblico che in quello privato (prima nel privato bastava un’indennità minima del 33%, mentre nel settore pubblico non c’erano soglie minime). L’altra novità del provvedime­nto pubblicato in Gazzetta è l’annunciata «cadenza sistematic­a e ripetitiva dei controlli» fiscali da parte dei medici incaricati dell’Inps, che potranno avvenire «anche in prossimità delle giornate festive e di riposo settimanal­e». Una regola contro gli assenteist­i del lunedì.

Se l’Inps è perplessa, ma si dice ovviamente pronta ad attuare le decisioni del governo, i medici fiscali si dicono soddisfatt­i. Allargare le fasce di reperibili­tà del privato sarebbe stato ingiusto, dicono, perché le maggiori assenze si concentran­o nella pubblica amministra­zione. E sulle esenzioni c’è un regime comune che in ogni caso agevola le verifiche.

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