Tabacci soccorre Bonino
Centro democratico cede il simbolo. E lei: generoso, il 4 marzo ci saremo. Con il Pd? Decidiamo il 13
La conferenza stampa dei Radicali ieri pomeriggio aveva il tono della protesta. Contro la legge elettorale «trappola» aveva cominciato a martellare subito Emma Bonino, e subito dopo era intervenuto il giovane segretario Riccardo Maggi, e ancora, il senatore-sottosegretario Benedetto Della Vedova, per un intervento che sembrava quello conclusivo sull’incostituzionalità della legge che li portava — unico partito — all’obbligo di dover raccogliere le firme per presentare la lista.
Il colpo di teatro è arrivato quando la folla di cronisti — in una sala piena da non entrare — stava per mettere via blocchetti e telecamere.
Emma Bonino ha annunciato l’intervento di Bruno Tabacci con una voce sinceramente incrinata dall’emozione: il leader del Centro democratico è arrivato per annunciare che salverà la corsa alle elezioni della lista «+Europa con Emma Bonino».
I Radicali non devono più raccogliere firme. Non devono aspettare le indicazioni di altri partiti per l’apparentamento.
Commenta Emma Bonino: «Grazie alla generosità di Bruno Tabacci e Centro democratico, “+Europa” riguadagna ora parità di accesso alla competizione elettorale rispetto ad una interpretazione illogica della legge».
Tecnicamente è successo che Centro democratico — che non aveva intenzione di presentarsi a questa tornata elettorale — ha ceduto la sua esenzione dal dover raccogliere le firme alla lista di Emma Bonino che invece senza firme non avrebbe potuto fare nulla.
Secondo la nuova legge elettorale, infatti, sono esentati dalla raccolta tutti i partiti presenti in Parlamento al momento delle elezioni. «Ho preso questa decisione in nome di una giustizia democratica», dice Bruno Tabacci, e poi spiega che la stessa operazione aveva provato a farla con la lista di Giuliano Pisapia.
L’intesa nuova porta la lista verso il centrosinistra, come sottolineava ieri Tabacci, senza dimenticare una stoccata a Renzi. Comunque il punto su tutto della nuova intesta in un’assemblea il 13 gennaio, in prima linea l’alleanza con il Pd che ieri ha teso subito la mano a «+Europa» e lo ha fatto pure con il mediatore Piero Fassino.
Adesso c’è tutto il tempo per decidere le alleanze, come hanno tempo gli altri partiti, fino al 29 gennaio, che è la scadenza che prevede la legge per le elezioni che sono state fissate per il 4 marzo. Oggi, poi, il governo farà un decreto perché in Lombardia e nel Lazio il 4 marzo diventi il giorno dell’election day, ovvero accorpando le Politiche con le Amministrative.
Lo stupore tuttavia non è soltanto per il colpo di teatro, ma anche per tanti valori che allontanano i Radicali dai valori dei cattolici cristiano democratici, però ieri si puntava soltanto su quello che li unisce, ovvero i valori europeisti che i Radicali hanno presentato in un congresso ad ottobre all’Ergife, dove Tabacci c’era e c’erano anche Romano Prodi ed Enrico Letta.
Election day Oggi il decreto: il 4 marzo si voterà anche per le Regionali nel Lazio e in Lombardia