LA CORSA A CANDIDARSI DEGLI ILLUSTRI CONOSCIUTI
«Da diversi mesi mi sono avvicinato al Movimento, conquistato dai valori di una forza politica giovane che s’ispira a principi come l’onestà, la trasparenza, il merito e la competenza, negli ultimi anni rari a trovarsi in politica». Così Emilio Carelli, l’ex direttore di Sky Tg24, ha motivato la sua candidatura alle parlamentarie del Movimento 5 Stelle. Che un giornalista avveduto come Carelli parli di trasparenza, merito e competenza a proposito di un movimento gestito da un’azienda privata (la Casaleggio Ass. attraverso l’Associazione Rousseau) che impone ai soci multe anticostituzionali in caso di dissenso e bavaglio alle interviste, lascia perplessi.
Alla corsa per diventare parlamentari grillini si sono presentati in migliaia, scambiando la politica per un’agenzia di collocamento. Fra questi, però, ci sono anche volti conosciuti come il capitano Gregorio De Falco (celebre il suo urlo allo Schettino fuggente: «Vada a bordo, cazzo!»), il giornalista Gianluigi Paragone, ex direttore della Padania, forse Dino Giarrusso, inviato delle Iene, quello che ha accusato il regista Brizzi di molestie sessuali.
Giornalisti, capitani coraggiosi, non miracolati dell’ultima ora. Speriamo non siano mossi solo dal risentimento, lo stato d’animo che più facilmente degenera in beatificazione dell’onestà.