Calenda: attacchi tristi dalle truppe del segretario
Triste, squallido e innocuo. Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo, ha definito così, il «film già visto» degli attacchi subiti «dalle truppe renziane». «Lo fanno ogni volta che devio dalla linea ufficiale o esprimo un pensiero autonomo», ha scritto il ministro sui social.
Immediata la replica del renziano Michele Anzaldi:«Una caduta di stile, spero sia colpa del suo “ghost writer”».
Lo scontro è sull’idea lanciata da Matteo Renzi di abolire il canone Rai. Calenda, non l’ha accolta affatto di buon grado. Ha fatto notare la contraddizione con la linea di un anno fa, quando il canone venne messo in bolletta. E ha posto come condizione per la sua collaborazione alla stesura del programma del Pd, la cessazione di «battute estemporanee alla Truman Show». «Mi colloco nel centrosinistra e ne sono fiero e orgoglioso. Ma occorre lavorare in squadra», ha spiegato. Soprattutto se si parla di una proposta che rientra nella sfera di competenza dello Sviluppo come la Rai — ha aggiunto — sarebbe utile definire insieme il come e perché di un cambiamento di linea sul canone prima di trasferirlo ai giornali».
«Le parole di Calenda mi sembrano eccessivamente violente» ha dichiarato Anzaldi, segretario pd della Vigilanza Rai. «Soprattutto — ha rimarcato — se riferite a un “a quanto si apprende”. Sono sicuro che sia stato il suo ghost writer, perché sarebbe una incomprensibile caduta di stile da parte di un ministro».