Bersani ed Errani sulla scheda a Bologna. La sfida al Pd
Mdp sceglie i nomi forti nella città simbolo. L’ex leader dem sarà all’uninominale e al proporzionale
Sono lontani i tempi di Bologna capitale della sinistra italiana ma alle prossime elezioni politiche in città si profila uno scontro fratricida e per certi versi appassionante in quella parte politica. L’assemblea provinciale di Mdp Bologna ha varato la rosa di candidature per il Parlamento e nei primi due posti ha deciso di schierare l’artiglieria pesante: l’ex segretario Pd, Pier Luigi Bersani e l’ex governatore Vasco Errani.
Le candidature dovranno ora essere ratificate dall’assemblea di Liberi e uguali ma è difficile pensare che gli altri partiti del raggruppamento — Possibile e Sinistra Italiana — si mettano di traverso. L’obiettivo è abbastanza evidente: fare male elettoralmente al Pd nella sua roccaforte, aprire una competizione a sinistra a Bologna. L’idea è quella di schierare Errani al Senato nel listino proporzionale come capolista nel collegio plurinominale che comprende Bologna e la Romagna e di schierare invece Bersani nel collegio uninominale alla Camera a Bologna. Poi Errani dovrebbe correre anche nel collegio uninominale della sua Ravenna e Bersani dovrebbe fare il capolista al proporzionale nel collegio plurinominale di Bologna.
Al di là dei tecnicismi, la partita è tutta politica e ieri il Pd locale ha replicato alla sfida con il segretario provinciale Francesco Critelli e con quello regionale Paolo Calvano: «Rispettiamo Bersani ed Errani, ma non abbiamo paura» è il senso del loro ragionamento. Difficile che i big di Mdp possano contendere la vittoria nei collegi uninominali in Emilia al candidato del Pd ma con i loro risultati potrebbero tenere basso il candidato dem e rendere il collegio contendibile per il candidato del centrodestra.
Resta da capire poi quali saranno gli incroci nei collegi: Bersani ad esempio se la potrebbe vedere con il deputato Pd, Andrea De Maria, vicino ad Andrea Orlando. Così come Errani potrebbe incrociare i suoi destini al proporzionale con quelli di Daniele Manca, sindaco di Imola uscente e suo delfino politico prima dell’uscita dell’ex governatore dal Pd. Le sfide saranno suggestive perché in Emilia le figure di Bersani ed Errani sono una presenza fissa nell’iconografia del partito e la loro uscita è stata un trauma per i militanti. Senza contare che l’Emilia è una delle poche terre dove il Pd può ancora contare su seggi blindati e non è escluso che Renzi decida di schierare lì qualche big o qualche esponente della società civile in cerca di un seggio sicuro. O quasi.