Catherine, ritornare alla vita e alla leggerezza
La mattina del 7 gennaio 2015, la disegnatrice di Charlie
Hebdo Catherine Meurisse tarda ad alzarsi, triste e sola nel letto. Il suo amante non si decide a lasciare la moglie e lei sente quella voce ripetere «preferisco una vita umile e modesta alla passione». Un tormentone. Il romanzo grafico «La leggerezza» comincia così, con alcune tavole molto divertenti, piene di autoderisione. Poi Catherine si fa coraggio, esce di casa e arriva davanti alla redazione di Charlie
Hebdo, in rue NicolasAppert. Incontra Luz, anche lui ritardatario per questioni d’amore (aveva festeggiato il 43°compleanno a letto con la compagna). Luz gli grida «non salire, hanno preso degli ostaggi a Charlie». È l’inizio della tragedia, che Catherine Meurisse ha vissuto da spettatrice e protagonista insieme. «La leggerezza», che esce in Italia il 23 gennaio per le Edizioni Clichy, è il racconto della sua perdita di memoria — il giorno dopo la chiusura del numero di
Charlie detto «dei sopravvissuti» — e della lenta ricostruzione, tra le visite a Cabourg nell’hotel dove soggiornava l’amato Proust e il soggiorno a Villa Medici a Roma, «una specie di bolla nella città. Un luogo ideale, in teoria al riparo dall’invasione dei barbari», dove «è stato come se i neuroni a poco a poco tornassero alla vita e si allineassero come dei pianeti».