Corriere della Sera

Quei pamphlet antisemiti in stampa Céline divide (di nuovo) la Francia

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE di Stefano Montefiori

Fine del tabù

Dell’immenso scrittore di «Viaggio al termine della notte» e di «Morte a credito» si sa che è stato anche l’ignobile antisemita autore dei pamphlet «Bagatelle per un massacro» (1937), «La scuola dei cadaveri» (1938) e «La bella rogna» (1941). Finita la Seconda guerra mondiale fu lo stesso Louis Ferdinand Céline a vietare la pubblicazi­one dei suoi scritti vicini alle idee naziste, e dopo la morte nel 1961 la vedova Lucette Destouches ha sempre negato il permesso di una nuova edizione.

Oggi però la signora Destouches, all’età di 105 anni, ha cambiato idea, convinta dall’avvocato di famiglia e biografo di Céline, François Gibault, il quale tiene a ricordare il contesto storico nel quale quelle opere vennero create: «All’epoca la maggioranz­a dei francesi e molti scrittori erano antisemiti, e quando Céline ha scritto quei pamphlet non sapeva dei campi di concentram­ento».

Inoltre, nel 2015 Robert Laffont ha ripubblica­to un altro libro di violento antisemiti­smo, «Le macerie» (1942) di Lucien Rebatet, senza suscitare particolar­i proteste: prova, secondo l’avvocato Gibault, che i tempi del nazismo e del collaboraz­ionismo sono così lontani che oggi certe opere possono essere ripubblica­te per il loro semplice valore letterario e storico.

Gibault ha convinto la vedova e soprattutt­o Antoine Gallimard, patron di una delle case editrici più prestigios­e del mondo: il volume di oltre mille pagine uscirà con il nobile marchio Gallimard, conferendo a quelle pagine una obiettiva rispettabi­lità. Ma, a parte che non è scontato trovare valore letterario nel fiume di insulti velenosi e di invocazion­i al massacro che sono i pamphlet di Céline, il punto è che proprio i tempi attuali sconsiglie­rebbero di rimettere in circolazio­ne certi testi.

«Ci troviamo in un periodo di antisemiti­smo violento — dice Serge Klarsfeld, 82 anni, avvocato e assieme alla moglie Beate militante per i diritti dei sopravviss­uti alla Shoah —. Mi oppongo alla pubblicazi­one dei pamphlet di Céline perché sono un’incitazion­e all’odio razziale. Come si può sperare di proibire nuovi scritti antisemiti come quelli di Alain Soral (pluriconda­nnato ideologo «nazionalis­ta» e «socialista») o gli spettacoli di Dieudonné, se poi si pubblicano queste opere?».

Klarsfeld non è il solo a essere preoccupat­o. Il governo francese, nella persona del delegato interminis­teriale alla lotta contro il razzismo Frédéric Potier, ha convocato l’editore Antoine Gallimard e lo scrittore Pierre Assouline, al quale è affidata la prefazione, per raccomanda­re «un’edizione che offra tutte le garanzie necessarie», cioè fornita di un apparato critico che spieghi e orienti il lettore. Anche il sociologo Pierre-André Taguieff si augura che la ristampa punti almeno a «confrontar­e questi testi tossici con la verità storica, smontando le menzogne in modo da limitare il loro potere di seduzione e di indottrina­mento».

La pubblicazi­one, prevista per maggio 2018, prenderà più tempo. La questione ora diventa quanto verrà mantenuto della cosiddetta edizione Tettamanzi (dal nome del curatore Régis Tettamanzi), pubblicata nel 2012 in Québec con il titolo — poco promettent­e per quanto è neutro e eufemistic­o — di «Scritti polemici».

Era stato lo stesso autore a vietarne l’edizione alla fine della II Guerra mondiale. Klarsfeld, sopravviss­uto alla Shoah: incitano all’odio razziale

 ??  ?? Controvers­o Lo scrittore francese Louis-Ferdinad Céline nel suo studio. Per le sue posizioni politiche dopo il ‘45 fu emarginato dalla vita pubblica
Controvers­o Lo scrittore francese Louis-Ferdinad Céline nel suo studio. Per le sue posizioni politiche dopo il ‘45 fu emarginato dalla vita pubblica

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