Corriere della Sera

Gli autografi dell’Inter in dono a Mattia

Pavia, i ladri prendono i regali natalizi del giovane con sindrome di Down. Il paese e i tifosi si mobilitano

- Elvira Serra @elvira_serra

Gli autografi di Icardi e Handanovic li ha già appesi sul muro della sua stanza, la stessa che era stata messa a soqquadro il giorno di Santo Stefano dai ladri che avevano rubato, tra l’altro, i suoi regali di Natale. I compaesani, però, non sono stati a guardare e hanno messo insieme per lui un super pacco della Befana con ben più della refurtiva persa per sempre. E così Mattia Turelli, trentenne della minuscola frazione Cascinotto Mensa di Pieve Albignola, nel Pavese, ha potuto finalmente sorridere.

«Era felicissim­o dopo aver scartato il regalo», racconta Viviana, sorella maggiore del ragazzo con la sindrome di Down a cui era stato rovinato il Natale. «I ladri gli avevano portato via il borsone che io, mio marito e mia figlia gli avevamo appena regalato. Lui è uno sportivo, gioca a basket nella squadra dell’Happy Orange di Cava Manara, dove ci sono altri giovani con disabilità. Il furto lo aveva abbastanza choccato, non aveva mai vissuto un’esperienza simile, ma l’arrivo del dono venerdì è stato una grande botta di vita per lui, una giornata che non potrà dimenticar­e».

Mattia è un appassiona­to di cinema. Ha una collezione di dvd, soprattutt­o horror. È un fan di Zucchero e di Bocelli, e ogni tanto intona Con te partirò, la sua preferita. Devotissim­o di Papa Francesco, va matto per i Legnanesi, che una volta è riuscito a vedere a teatro, quando i suoi genitori lo hanno portato. Ma tra i tanti interessi spicca quello del calcio e la sua squadra del cuore è l’Inter. «Ecco perché quando ho saputo del furto dall’edicolante Gaetano Lacerenza ho pensato subito di aderire alla raccolta di nuovi regali, che ha coinvolto tante persone qui a Sannazzaro de’ Burgondi: eravamo tutti scandalizz­ati da un gesto tanto ingiusto quanto sciocco», spievati ga Tony Beltrame, presidente dell’Inter Club Sannazzaro, che è andato a fare di persona la consegna con l’edicolante.

Uno dopo l’altro, un po’ nel chiosco di Lacerenza e un po’ da Beltrame, grazie anche al passaparol­a amplificat­o dalla

Provincia Pavese, sono arri- tanti graditissi­mi doni: un pallone da basket firmato da Dino Meneghin, un orologio dell’Inter, gagliardet­ti vari, foto di diversi calciatori, la storia a fumetti di Giacinto Facchetti, sciarpa e maglie nerazzurre e pure un giubbotto della stessa squadra.

«Il kit nerazzurro lo ha fatto impazzire. Assieme ai due autografi, che per me sono solo due sempliciss­ime firme su foglietti di carta qualunque», scherza Viviana. «Degli autografi mi sono privato volentieri io», aggiunge Beltrame.

E Mattia, quando il padre gli chiede di parlare anche lui con noi al telefono, si avvicina per un secondo e poi scappa via emozionato. È troppo contento.

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(Alex Morandi) Insieme Da destra, Gaetano Lacerenza, Mattia Turelli, Tony Beltrame e i genitori di Mattia
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