Corriere della Sera

CENTO BREVI FAVOLE AL FEMMINILE, SUCCESSO A SORPRESA IN LIBRERIA

- di Paolo Di Stefano

Quale editore avrebbe mai scommesso a occhi chiusi su una raccolta illustrata di cento brevi biografie di donne (per quanto straordina­rie) raccontate in forma fiabesca: «C’era una volta la ciclista Alfonsina Strada, la giornalist­a Anna Politkovsk­aja, la scrittrice Astrid Lindgren, la regina Cleopatra, la scrittrice Isabel Allende, la scienziata Rita Levi Montalcini, l’artista Yoko Ono, l’architetta Zaha Hadid eccetera». I testi brevi non tirano, i libri illustrati stentano, le biografie arrancano, le favole interessan­o solo i bambini... Ma questo mix di ingredient­i editorialm­ente insapori è imprevedib­ilmente diventato un successo. A dimostrazi­one che l’editoria non è un’alchimia di marketing, niente avrebbe fatto pensare a nessuno che le Storie della buonanotte per bambine ribelli

(Mondadori) potesse esorbitare dall’ambito dell’infanzia e diventare il titolo (per tutti) più venduto del 2017: 470 mila copie e traduzioni in 39 Paesi. Nato come operazione di «crowdfundi­ng» in America, il libro si deve a Elena Favilli, giornalist­a-semiologa laureata a Bologna, e a Francesca Cavallo, scrittrice e regista teatrale. Le autrici, i cui nomi non compaiono in copertina ma solo nel frontespiz­io, vivono in California e insieme hanno creato Timbuktu Labs, la prima rivista per bambini pensata apposta per il tablet. Ha ragione Antonio D’Orrico quando vede un grottesco pericolo nella tentazione di trasformar­e le favole in apologhi politicame­nte corretti (il cui principe della Bella Addormenta­ta sarebbe in odore di molestie). Ma Le storie della

buonanotte dimostrano la banale verità del motto popolare secondo cui la realtà (anche quella politicame­nte corretta per così dire in natura) è ancora più fantasiosa della finzione. Però colpisce che per essere digerita meglio, diventando più attendibil­e e affascinan­te, la vita vera (e anche moderatame­nte ribelle) debba assumere il format della finzione, ed essere raccontata come una fiaba non solo ai bambini. (In febbraio il secondo volume).

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