Ci assomigliamo tra noi molto più di quello che pensiamo
Caro Aldo, il lettore Ettore Beggiato sostiene che i veneti non hanno nulla in comune con tirolesi, valdostani, siciliani e sardi. Essendo da generazioni veneto, ricordo che noi, come tutti i popoli italici, siamo un miscuglio di etnie: slavi, romani e popoli germanici. Per secoli le città venete sono state in guerra tra loro. La popolazione è ormai mista: sono molti i matrimoni con abitanti di altre regioni e nazioni. Nel terzo millennio gli ideali vincenti sono quelli che uniscono i popoli: solo chi crede nei valori democratici, nell’uguaglianza dei popoli, nelle libertà civili e nella fraternità è creatore di pace.
Franco Vicentini
Sono assolutamente convinto che l’unico filo conduttore che ormai accomuna gli italiani sia solo la lingua. Le regioni e le aree geografiche si differenziano tra loro per cultura, tradizioni, mentalità, modus vivendi.
Andrea Maniglio Klemen
Mio padre, combattente sul Grappa, mi raccontava: «C’erano siciliani, sardi, calabresi. Era quasi impossibile capirci, eppure combattevano fianco a fianco a me che quasi vedevo la mia casa sull’altopiano di Asiago, sette comuni aldilà della valle del Brenta». Per mio padre, classe 1897, era questo che li accumunava.
Ampelio Martello
Quando ero a Heidelberg come studente, la prima domanda postami fu: «Sind Sie aus Sueden oder aus Norden? (sei del Nord o del Sud?). Là, già allora, era chiara la differenza storica, etnica, economica, sociale tra le nostre regioni.
Vittorio Toccolini
Nato a Milano, con tutti i falsi pregiudizi del «lombardo», mi sono trasferito in Calabria, scoprendo che l’artigiano calabrese ha mille affinità con mio zio (milanese), che il contadino della Piana è del tutto simile al contadino bergamasco, che il pescatore di Scilla, in Sicilia è identico a quello della Riviera ligure.
Enrico Spallanzani Cari lettori, la discussione è aperta. Resto convinto che noi italiani ci assomigliamo più di quel che pensiamo; anche perché ormai ci siamo mescolati.