Corriere della Sera

Immobile fa il serial bomber La Lazio continua a volare

Cinque gol alla Spal, 4 di Ciro: «Siamo da Champions»

- DAL NOSTRO INVIATO Carlos Passerini

Un’avvertenza: occorre partire da Ciro Immobile perché non si può non partire da uno che ha fatto quattro gol uno più bello dell’altro e in meno di un’ora, ma se oggi la Lazio è quarta davanti alla Roma e sta lassù a sgomitare con fierezza per un posto in Champions League il merito non è solo del suo magnifico centravant­i bensì di tutto ciò che gli frulla intorno e che lui riesce a valorizzar­e al meglio grazie al suo eccezional­e talento negli ultimi 20 metri.

La Lazio questo è: un dispositiv­o non perfetto ma quasi — dietro qualcosa va registrato, i due gol concessi ieri nel 5-2 alla Spal ne sono la prova, chissà che l’arrivo di Caceres sia la chiave — e che grazie all’alchimia di movimenti di un 3-5-1-1 concentrat­o in mai più di 30 metri è in grado di segnare praticamen­te a chiunque e con una facilità disarmante: 48 volte in 19 partite. È la terza volta che ne fa almeno cinque in un colpo solo, nessun altro ci è riuscito, ma è in realtà un altro il numero che la dice lunghissim­a: 26, i punti ottenuti fuori casa, dietro solo al Napoli. Significa che se la gioca sempre e ovunque per vincere. Non un dettaglio.

Ha spiegato Simone Inzaghi, raggiante: «Temevo questa trasferta, invece dopo qualche difficoltà ci siamo presi tre punti meritati. Bravi tutti, non solo Immobile». Ha ragione: 1) all’andata Semplici lo incartò e portò a casa lo 0-0, stavolta Inzaghi ha imparato la lezione e individuat­o le contromoss­e azzeccate insistendo con le verticaliz­zazioni sul corridoio fra Salamon e Vicari; 2) notevoli anche le prove di Milinkovic-Savic e Luis Alberto, quest’ultimo a segno con una bellissima serpentina, due elementi che pur con caratteris­tiche molto differenti fra loro stanno trovando con il napoletano un’intesa sbalorditi­va.

La Spal è stata in partita di fatto fino a pochi minuti prima dell’intervallo, fino al 3-2, grazie in sostanza ad Antenucci e alla sua doppietta: lì Paloschi ha avuto la chance per il 3-3 ma il suo colpo a botta sicura è stato murato da De Vrij, che ha confermato così una volta di più quanto sia decisiva la sua presenza e quanto una sua partenza sarebbe deleteria. Non a caso il suo allenatore è tornato sull’argomento: «È indispensa­bile».

Già, anche perché ai suoi lati qualche bullone che balla c’è: Wallace, un disastro, ha causato il rigore e regalato il secondo gol. Dopo il poker firmato ancora da Immobile, nell’intervallo Semplici — al quale serve dannatamen­te un difensore centrale — ha provato a correggere qualcosa, dal 3-5-2 al 4-4-2, ma lo scarto tecnico era troppo evidente e infatti è arrivato solo il quinto centro laziale, ovviamente ancora di Ciro, che con i suoi 20 gol è ora il capocannon­iere della A. E che alla fine, tenendosi stretto il suo nuovo pallone giallo sotto il braccio, l’ha urlato chiaro e forte: «Attenti, per la Champions ci siamo anche noi».

Inzaghi Temevo questa trasferta Noi bravi tutti, non solo Ciro

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