Corriere della Sera

Milan, una vittoria piccola piccola È lunga la strada per tornare in alto

Con il Crotone segna Bonucci, Donnarumma salva il risultato. Il gioco non si vede

- Alessandro Bocci

Tre punti e poco altro. Basta guardare in faccia Rino Gattuso durante i novantaset­te eterni minuti contro il Crotone per capire che la strada del Milan verso la normalità è ancora lunga. Stralunato, preoccupat­o, agitato, sofferente davanti alla panchina. Una partita dentro la partita. La sfida con Zenga, icona interista e per questo fischiato e insultato dalla curva del Diavolo, è una specie di viaggio senza ritorno perché i rossoneri, dopo aver messo un mattoncino a Firenze, hanno bisogno di continuità. Il gollonzo di Bonucci va in questa direzione e basta a raggiunger­e Fiorentina, Torino e Udinese all’ottavo posto, due punti sotto l’Europa League di Sampdoria e Atalanta. Però per continuare a sperare in una riscossa serve di più: gioco, ritmo, intensità.

Non tutte le vittorie sono uguali. Quella con l’inconsiste­nte Crotone è davvero piccola. Il primo acuto milanista di Bonucci è un regalo di Cordaz, dentro la domenica sbagliata del capitano calabrese. Decisivo almeno quattro volte, cade sul più bello, sul pallone più semplice da addomestic­are, un angolo senza troppe pretese di Calhanoglu. I soldati di Gattuso segnano ancora due volte, ma la Var cancella il diagonale di Kessie (trattenuta dello stesso centrocamp­ista su Mandragora) mentre l’arbitro Maresca si accorge da solo del fallo di Kalinic su Ajeti prima del colpo di testa vincente del croato.

Il Milan a Firenze aveva giocato per non perdere. Stavolta è chiamato a comandare il gioco contro il Crotone che, sino a quando resiste l’equilibrio, pensa solo a non prenderle. La filosofia, da una settimana all’altra, è la stessa. È il momento della concretezz­a. E qualcosa si vede dentro il cono nero della delusione. Non c’è più solo Suso. Calhanoglu, decisivo contro la Fiorentina, mostra a sprazzi le qualità che potrebbero consentire ai rossoneri di fare un salto in avanti. E il gol, magari, servirà a svegliare Bonucci. Inoltre la squadra, rinvigorit­a dal derby di Coppa, quel poco che fa lo fa da squadra. Certo, tiene in piedi il Crotone sino alla fine, salvato dalla tempestiva uscita di Donnarumma su Simy.

Però i risultati sono la base per ripartire e migliorare l’autostima. E con quella trovare l’identità smarrita. Perché il gioco è piatto e conosce un solo vero schema: palla a Suso. E l’attacco non funziona come dovrebbe. Cutrone, miglior marcatore con 9 gol, stavolta viene inghiottit­o dalla bruma di San Siro, come può succedere a un ragazzo di vent’anni. Kalinic, entrato a un quarto d’ora dalla fine, combatte contro le sue paure e i fischi della gente, per non dire di André Silva, malinconic­amente in panchina. Così è dura arrivare in Europa. Ma da qualche parte bisogna pur cominciare. Dopo tre partite in cui aveva messo insieme solo un punto, arriva una vittoria che consente al Milan un briciolo di tregua dal logorio della vita moderna. Quando si ripartirà, dopo la sosta, serviranno un altro passo e un altro piglio. Altrimenti sarà un’altra stagione da dimenticar­e.

 ??  ?? Respinta e gol partita Il portiere del Crotone Alex Cordaz, 35 anni, respinge male sull’angolo battuto da Calhanoglu, il pallone sbatte sulla testa di Leonardo Bonucci, 30 anni, che segna e regala il successo al Milan (LaPresse)
Respinta e gol partita Il portiere del Crotone Alex Cordaz, 35 anni, respinge male sull’angolo battuto da Calhanoglu, il pallone sbatte sulla testa di Leonardo Bonucci, 30 anni, che segna e regala il successo al Milan (LaPresse)

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