Il ritorno in A di Mazzarri è una festa Il Torino si sbarazza del Bologna
Segnano De Silvestri, Niang e Iago Falque. Sirigu para un rigore a Pulgar sull’1-0
Lo stadio che applaude in piedi. Il presidente Cairo che al 95’ abbraccia Walter Mazzarri, la medicina che ha scelto per il suo Torino. Niang che si assume la responsabilità dell’esonero di Mihajlovic e gli dedica il gol. Donadoni che si arrabbia («il nostro atteggiamento mi ha fatto bollire il sangue») e in chiusura lui, Walter Mazzarri, che torna ad allenare in A millecentocinquantaquattro giorni dopo l’Inter, stravince e ammette: «Se abbiamo fatto questa partita il merito è di chi c’era prima», Mihajlovic appunto.
La partita dell’ora di pranzo porta nella calza una quantità di buoni sentimenti, alternati a colpi bassi — tra i tanti una gomitata di Krafth a Molinaro — contrasti ruvidi e un arbitro che parte per ammonire Verdi per simulazione e dopo oltre un minuto fischia con la Var un rigore al Bologna. Avrebbe potuto essere l’1-1, ma Sirigu è volato sul destro violento di Pulgar. Più una prodezza che un regalo.
Il Torino batte il Bologna raggiunge Udinese e Fiorentina a 28 punti, da dove l’Europa è un po’ meno lontana. Durante la pausa Mazzarri elaborerà meglio il suo piano, ma ieri con un paio di ritocchi ha dato corpo a un Torino diverso. Abbassare Rincon davanti alla difesa stringendo Obi (uscito dopo 34 minuti) e Baselli ai suoi fianchi ha costretto Iago e Berenguer a tenere una posizione più coperta che ha esaltato il centrocampo e il rendimento del Generale, di gran lunga il migliore per come ha tenuto compatta la squadra. Corto e stretto il Torino ha surclassato un Bologna inesistente. Donadoni aveva scelto uno schieramento spavaldo: Di Francesco e Verdi con Palacio e Destro; (quasi) 4 punte, mai efficaci per movimenti e inserimenti.
Il Torino poteva passare già al 2’ con Iago (solo, sinistro alle stelle) poi al 18’ grazie a Niang (destro in acrobazia e paratona di Mirante) quindi al 27’ ancora con Iago (sinistro di poco a lato). Un paio di incertezze di Burdisso hanno concesso a Palacio e Destro palloni intriganti, ma è arrivato De Silvestri. Zuccata precisa con esultanza «pugilistica» dedicata agli amici romani.
Il Torino rientra distratto (succedeva anche prima) perde qualche contrasto e pasticcia sino al rigore (Molinaro abbatte Verdi), ma Sirigu para e poco dopo Niang infila un gol bellissimo sfruttando un assist di Iago. La partita finisce lì, anche perché il Toro continua a correre e battersi. Iago trova il 3-0 e Rincon ancora al 90’ corre per 40 metri palla al piede. Mazzarri si gusta la festa: «Vittoria netta, ho ragazzi intelligenti e il Torino oggi mi ha fatto contento».