Il Benevento crede nei miracoli, ribaltata anche la Samp
Seconda vittoria di fila per i campani, trascinati da Coda. Terzo successo per il Genoa di Ballardini
Allora il Benevento esiste. Dopo un digiuno spaventoso — 17 sconfitte e un pareggio — mette sulla bilancia due vittorie consecutive davanti a un Vigorito incredulo. Dopo il Chievo, anche la Sampdoria, o quello che è rimasto della squadra che sogna(va) l’Europa, finisce al tappeto. Eppure i blucerchiati di Giampaolo all’intervallo si erano ritirati in vantaggio grazie a Caprari pronto a toccare in rete la respinta di Belec su conclusione di Quagliarella quando ormai il primo tempo sembrava andato. Poi la ripresa che non ti aspetti, con il Benevento a martellare come se credesse ancora nella vittoria e nella salvezza. Con un Massimo Coda — 29 anni e 13 maglie diverse indossate in carriera — di queste proporzioni il successo arriva davvero e per la seconda missione impossibile qualcuno nel Sannio comincia a crederci.
Insomma, Coda pareggia al 24’ (finta, doppio passo e mancino violento) e raddoppia al 39’ con una punizione mostruosa, concessa per l’intervento disperato di Sala, espulso senza dubbi e senza Var, sul proiettile D’Alessandro lanciato a rete. Con gli ospiti in bambola e l’uomo in meno, il Benevento infierisce nel recupero con Brignola, servito dal solito Coda, che fa 3-1 in contropiede. Pochi si accorgono del 3-2 di Kownacki perché sugli spalti la festa matta è già esplosa.
Anche il Genoa sorride per la terza vittoria di fila con Ballardini in panchina. Vittima il Sassuolo di Iachini che interrompe la striscia di quattro risultati utili e si fa artigliare in classifica proprio dal Grifone. Decide Galabinov a 10 minuti dalla fine. Impressionante infortunio a Lapadula (frattura del setto nasale) sfigurato come descrive lo stesso Ballardini in stile Tarantino: «Aveva il volto da una parte e il naso dall’altra».