Corriere della Sera

Stretta fiscale sul fumo elettronic­o È caccia all’ultima nicotina tax-free

- Mario Sensini

Glicole propilenic­o e glicerina vegetale in farmacia, gli aromi nel negozio di alimentari, la nicotina nei pochi negozi che ancora ne hanno scorta, sui siti stranieri o dovunque sia possibile. La corsa all’accaparram­ento è partita già a metà dicembre. Col nuovo anno è scattato il nuovo regime fiscale sulle sigarette elettronic­he, che sarà pesantissi­mo, e tra i consumator­i si è scatenato il panico.

I prezzi dei liquidi pronti da «svapare», con o senza nicotina, sono più che raddoppiat­i, perché i produttori, dopo un lungo contenzios­o e due sentenze della Consulta, hanno cominciato ad applicare l’imposta di consumo a norma di legge: 39 centesimi a millilitro, e dunque 4,5 euro Iva compresa, per una boccetta da 10 ml, che a un consumator­e medio dura due o tre giorni. Da aprile sarà ancora peggio: il regolament­o dei Monopoli stabilirà i criteri di applicazio­ne dell’imposta anche ai vari prodotti utilizzati dagli «svapatori» per la produzione dei liquidi da inalare. Glicole e glicerina vegetale in primo luogo, che sono comunissim­i e che servono per fare le basi da aromatizza­re, alle quali aggiungere, eventualme­nte, la nicotina.

Come «eccipienti», quali sono, glicerina e glicerolo costano e costeranno meno di 20 euro al litro. Etichettat­i come «liquido inalabile», domani, ne costeranno 450 solo di tasse.

Logico che sia partita la corsa selvaggia agli approvvigi­onamenti. Resa più complicata dal fatto che da metà dicembre, in Italia, tutti questi prodotti non si possono più vendere online. I siti che hanno continuato a farlo sono stati oscurati dai Monopoli. Sarebbero illegali anche gli acquisti sui siti stranieri, ma non ci si rassegna al nuovo scenario e ci si fanno pochi scrupoli sulla provenienz­a della merce.

L’ultima invenzione apparsa sulle bancarelle del «souk» è la Nic. Nicotina disciolta in acqua a concentraz­ioni altissime: fino a 150 milligramm­i per millilitro, contro un limite di legge di 20 milligramm­i. La Nic, però, non si fuma direttamen­te, non è un «liquido destinato all’inalazione» e sfugge alle tasse e alle leggi. Così è ed è sempre stato nel mondo dello «svapo»: fatta la regola, trovato l’inghippo. Tra poco scatterà il nuovo regime, ma il sistema si sta attrezzand­o. La battaglia non è finita ed è già pronta a ripartire: lo Stato a caccia del gettito, gli «svapatori» contro la tassa sull’aria.

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