Corriere della Sera

CONTA SOLO ESSERE BRILLANTI E LA POLITICA DIVENTA SHOW

- Caro signor Chiostri,

Purtroppo per tanti personaggi che calcano la scena politica le cose stanno come lei le descrive. Qualche volta, vedi ad esempio il caso del senatore Antonio Razzi, si diventa famosi proprio per la perfetta identifica­zione tra il politico e l’imitazione che ne fa un comico come Crozza. La serietà perduta è uno dei punti. Ma potremmo aggiungere che tutto il processo di selezione della classe dirigente sta diventando imbarazzan­te: l’incompeten­za è diventata quasi un valore, così come non conta più nulla il percorso che portava passo dopo passo a salire dalle esperienze amministra­tive locali agli incarichi nazionali o in Parlamento.

Si è sempre alla ricerca del successo immediato, conta più essere brillanti su Twitter, sapere rispondere in maniera fulminante in tv mettendo in difficoltà l’avversario piuttosto che la conoscenza dei problemi, l’esperienza e la capacità di proporre soluzioni che guardino non solo al giorno per giorno. D’altra parte noi italiani siamo in buona compagnia. La politica internazio­nale ormai si fa a colpi di tweet, con una gara tra Trump e e il nordcorean­o Kim a chi ha il bottone nucleare più grosso. E il presidente americano può affermare, facendo ridere tutti, che lui non è intelligen­te ma un genio.

La logica del numero dei clic, della quantità di like, dello share televisivo sembra aver afferrato la classe dirigente trasforman­dola in showman. Tutto molto divertente. Ma voi vi affiderest­e a un medico la cui dote è la capacità di fare battute? Penso proprio di no.

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