Addio alla francese Gall mito della musica yé-yé che cantò con Cinquetti
La cantante France Gall, divenuta un’icona del periodo yé-yé della musica francese grazie ai suoi successi, è morta ieri a Parigi. Aveva 70 anni e da due lottava contro la recidiva di un cancro al seno che l’aveva colpita nel 1993. La notizia, riportata dai media francesi, ha suscitato tributi anche da parte del presidente Emmanuel Macron, che ha twittato: «Gall lascia dietro di sé canzoni familiari a tutti i francesi e l’esempio di una vita dedicata agli altri».
Gall, il cui padre Robert è stato l’autore di canzoni di star della musica francese come Edith Piaf e Charles Aznavour, era diventata famosa poco più che adolescente (era nata a Parigi nel 1947: il giorno dei suoi 16 anni, il 9 ottobre 1963, le radio trasmisero per la prima volta le canzoni incise su sollecitazione del padre) grazie alla collaborazione con Serge Gainsbourg, che per lei scrisse anche la hit «Baby Pop» e «Poupée de cire, poupée de son», vincitrice dell’Eurovision Song Contest del 1965. Il loro sodalizio artistico si incrinò dopo «Les Sucettes» (Lecca lecca), canzone scandalo del 1966 di cui Gall non aveva colto i riferimenti sessuali del notoriamente provocatorio Gainsbourg. Quando capì di essere stata manipolata per scopi mediatici disse: «Non mi piace provocare scandali. Voglio essere amata». Nel ‘69 partecipò al Festival di Sanremo con «La pioggia»: la canzone, interpretata anche da Gigliola Cinquetti, si classificò sesta.
La sua carriera, che sembrava in declino, si rianimò con l’incontro, nel 1973, con Michel Berger, cantautore francese che in seguito sposò e dal quale ebbe due figli. Negli anni 80, Gall si dedicò col marito a diverse cause umanitarie, senza però tralasciare la musica. Che abbandonò infine nel 1997 dopo la morte di Berger nel 1992 e, cinque anni dopo, della figlia Pauline.