Corriere della Sera

Matuidi turbato dagli insulti razzisti «L’odio è dei deboli, io non so odiare»

- Massimilia­no Nerozzi

Ci vorrebbe la Var, nel senso di video anti razzismo, anche se non è detto che poi Calvarese le darebbe un’occhiata. Neppure aveva sentito gli insulti razzisti allo juventino Blaise Matuidi, sabato sera a Cagliari: «Avrà avuto un grave infortunio alle orecchie», dice con ironia Mino Raiola, che del francese è l’agente. E che l’ha difeso su twitter: «I razzisti sono tutti ignoranti, con un complesso di inferiorit­à. Una disgrazia in tutti i sensi. Ma so che in futuro saranno sconfitti: l’amore è più forte dell’odio, l’intelligen­za batte l’ignoranza». Non ancora, se Matuidi era stato vittima di insulti anche una settimana fa, a Verona. A Cagliari, è stato abbracciat­o dai compagni e confortato dall’ad Beppe Marotta, ma appena rientrato a Torino, a notte fonda, s’è messo al telefonino. È uno che sa correre, con le gambe e con la testa: «Ho assistito a scene di razzismo durante la partita. Le persone deboli cercano di intimidire con l’odio — ha scritto su facebook — ma io non riesco a odiare e posso solo essere dispiaciut­o per coloro che danno questi cattivi esempi. Il calcio è un modo per diffondere l’uguaglianz­a, la passione e l’ispirazion­e ed è questo per cui sono qui. Pace». Matuidi era molto turbato e dispiaciut­o, raccontano i compagni, mentre Marotta segnalava l’accaduto all’arbitro e agli ispettori della procura della Figc. Ieri, via twitter, sono arrivare le parole del Cagliari: «Sei un grande giocatore. Esempio per i giovani. Ci scusiamo se sei stato insultato alla Sardegna Arena per il colore della tua pelle. Il razzismo non ha niente a che fare con il popolo sardo. Solo l’ignoranza può spiegare certi comportame­nti».

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Ferito Blaise Matuidi, 30 anni, francese di origini angolane, al primo anno con la Juventus (LaPresse)

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