Matuidi turbato dagli insulti razzisti «L’odio è dei deboli, io non so odiare»
Ci vorrebbe la Var, nel senso di video anti razzismo, anche se non è detto che poi Calvarese le darebbe un’occhiata. Neppure aveva sentito gli insulti razzisti allo juventino Blaise Matuidi, sabato sera a Cagliari: «Avrà avuto un grave infortunio alle orecchie», dice con ironia Mino Raiola, che del francese è l’agente. E che l’ha difeso su twitter: «I razzisti sono tutti ignoranti, con un complesso di inferiorità. Una disgrazia in tutti i sensi. Ma so che in futuro saranno sconfitti: l’amore è più forte dell’odio, l’intelligenza batte l’ignoranza». Non ancora, se Matuidi era stato vittima di insulti anche una settimana fa, a Verona. A Cagliari, è stato abbracciato dai compagni e confortato dall’ad Beppe Marotta, ma appena rientrato a Torino, a notte fonda, s’è messo al telefonino. È uno che sa correre, con le gambe e con la testa: «Ho assistito a scene di razzismo durante la partita. Le persone deboli cercano di intimidire con l’odio — ha scritto su facebook — ma io non riesco a odiare e posso solo essere dispiaciuto per coloro che danno questi cattivi esempi. Il calcio è un modo per diffondere l’uguaglianza, la passione e l’ispirazione ed è questo per cui sono qui. Pace». Matuidi era molto turbato e dispiaciuto, raccontano i compagni, mentre Marotta segnalava l’accaduto all’arbitro e agli ispettori della procura della Figc. Ieri, via twitter, sono arrivare le parole del Cagliari: «Sei un grande giocatore. Esempio per i giovani. Ci scusiamo se sei stato insultato alla Sardegna Arena per il colore della tua pelle. Il razzismo non ha niente a che fare con il popolo sardo. Solo l’ignoranza può spiegare certi comportamenti».