Fuori Dybala dentro Verdi Lo scudetto è un affare di coppia
Napoli e Juve in fuga: Allegri senza Joya per un mese, Sarri aspetta il mercato
C’era una volta il campionato più bello e più equilibrato del mondo. Maradona, Platini, Zico e soci però stavolta non c’entrano. Si parla di un mese fa, mica di metà anni 80. C’erano le cinque sorelle a fare gruppo lassù, in testa alla classifica. Millantavano una parentela strettissima, un legame destinato a superare almeno i rigori dell’inverno. A mala pena oggi sembrano cugine di secondo grado che si sentono solo per matrimoni e funerali. Inter e Roma si sono fermate alla stazione delle feste (6 punti in 6 gare per Spalletti, 8 per Di Francesco), hanno tirato fuori il fazzoletto e hanno salutato la partenza di Napoli e Juventus. A fargli compagnia c’è sempre la Lazio, che ha una partita da recuperare contro l’Udinese (alla Roma manca quella con la Samp) e potenzialmente con tre punti in più può essere terza in classifica.
Ma la sostanza non cambia e la novità della pausa di campionato a gennaio non fa che fissare in modo impietoso la situazione: lo scudetto adesso è una cabrio a due posti guidata dal Napoli, con la sgradevole sensazione però che il proprietario dell’auto sia ancora la Juventus, abituata a tirarla al massimo da sei anni. Del resto la metafora del motore, mutuata dal ciclismo, viene spesso usata da Massimiliano Allegri, che sa di avere più cavalli di Sarri a disposizione: il Napoli viaggia con 10 punti in più (e 10 gol subiti in meno, 13 contro 23) rispetto alla scorsa stagione, quando chiuse con il record personale di 86; la Juve di punti ne ha 2 in più, eppure dà spesso la sensazione di avere margini di miglioramento, come se ancora le mancasse qualcosa.
In effetti adesso le mancherà Paulo Dybala fino a metà febbraio. Uscito in lacrime e consolato in maniera paterna da Allegri, dopo aver spezzato la propria corsa per un dolore alla coscia destra, il numero 10 bianconero si è sottoposto ieri a una risonanza magnetica «che ha evidenziato una lesione distrattiva ai flessori che, con riserve del caso legate a precocità delle indagini effettuate, può essere definita di grado lieve-medio». I tempi di recupero per adesso sono quantificabili in 35/40 giorni. Dybala ha annullato il viaggio in Argentina per cominciare subito le cure: la sua presenza nella gara di andata degli ottavi di Champions contro il Tottenham allo Stadium (13 febbraio) è compromessa.
In mezzo per la Juve c’è anche l’andata della semifinale di Coppa Italia contro l’Atalanta, attorno al 31 gennaio: le date saranno ufficializzate in settimana. Il Napoli ha i sedicesimi di Europa League da affrontare contro il Lipsia (15 e 22 febbraio): sarà interessante capire quale sarà l’approccio di una squadra che per ammissione del suo allenatore dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia (che ha fatto il paio con quella dalla Champions) «aveva la testa tra le nuvole». E sono nuvole tricolori, perché il pensiero dello scudetto è un chiodo fisso, a cui appendere tutto il resto. Tra cui il foglietto con le date del rientro di Milik (tra un mesetto) e Ghoulam (un paio) che daranno il loro contributo alla volata di aprile-maggio. Ma anche la data di chiusura del mercato e il prezzo di Verdi del Bologna (25 milioni), oggetto del desiderio del tecnico, assieme a Darmian.
Da tenere a mente c’è un’altra data, non meno importante: il weekend del 22 aprile (in attesa di sapere anticipi e posticipi) sarà quello di Juventus-Napoli, lo scontro diretto nel quale i bianconeri partono già da adesso con un doppio vantaggio «assicurato», ovvero la vittoria dell’andata (0-1, ultima rete pervenuta di Higuain) e la tradizione più che consolidata di vittorie contro il Napoli allo Stadium. Ma la strada è ancora molto lunga. L’importante, fino ad allora, è non perdersi di vista.
Il vantaggio In quattro giornate la concorrenza è sparita, il vantaggio bianconero è l’1-0 del San Paolo