Corriere della Sera

Il tennis riparte tra infortuni e dubbi L’antico Federer è l’unica certezza

Domina Zverev in Hopman Cup e rilancia: «Mi alleno meno ma mi alleno meglio»

- Gaia Piccardi

A 36 anni, 6 mesi e 19 Slam ha avuto voglia di caricare la tribù su un aereo privato, atterrare down under dopo Natale, sdraiarsi a pancia in giù su una spiaggia dell’isola di Rottnest (al largo di Perth) per fare un selfie insieme a un quokka, entrare e uscire dallo smoking il tempo del brindisi di Capodanno e regalarsi una Hopman Cup diciassett­e anni dopo quella conquistat­a con Martina Hingis: «Nel 2000 lei era la maestra e io l’allievo...».

Roger Federer ricomincia da dove aveva gettato le fondamenta di un 2017 «surreale», trascorso a spartirsi Major con il migliore nemico Rafa Nadal, e sbarca a Melbourne — la città in cui tra una settimana scatterà il primo Slam della stagione — da doveroso favorito. Non solo perché a Perth battendo Giappone (Sugita), Russia (il Next Gen Khachanov), Usa (Sock numero 8 del mondo) e Germania (Zverev, recuperand­o lo svantaggio di un set e chiudendo con una smorzata da antologia) in quella Hopman Cup che già aveva scelto l’anno scorso come tappa di rientro dopo il lungo infortunio al ginocchio ha messo in mostra una forma olimpica. Non solo perché è campione in carica dell’Australian Open. Ma anche perché è l’unico abitante dell’attico del grande tennis con vista sugli Slam a non aver avuto bisogno dell’infermeria negli ultimi mesi.

«Mi alleno meno, mi alleno meglio. È inutile che io alla mia età stia là fuori troppe ore a colpire palline. In questo modo ho più tempo libero: vado in campo la mattina, il pomeriggio sto in famiglia. Per l’Australian Open mi sento pronto, al di là di chi ci sarà e chi mancherà». Già, assenti e presenti. La settimana di avviciname­nto all’Open, costellata di esibizioni, servirà a capire chi ha la salute per entrare nel tabellone di Melbourne con qualche ambizione. Il logorio del tennis moderno ha respinto al mittente i top players Kei Nishikori (avversario dell’Italia in Coppa Davis il weekend dopo l’Australian Open) e Andy Murray, che non riesce a venire a capo dell’infortunio all’anca che potrebbe riportarlo, a 30 anni suonati, sotto i ferri. I postumi della maternità hanno rispedito a casa Serena Williams, che dopo la ricca esibizione di Abu Dhabi ha ritenuto non avere una forma sufficient­e per una credibile difesa del titolo di Melbourne, conquistat­o nel gennaio 2017 con la sorella Venus, ultima apparizion­e con la racchetta in mano prima di dedicarsi ad allargare la famiglia.

Il resto è tutto da scoprire. Da down under postano incoraggia­nti foto di allenament­i sotto il sole australe sia il numero uno del mondo Rafa Nadal (per la prima volta senza zio Toni al capezzale), che il ginocchio non fa mai dormire tranquillo, sia Novak Djokovic, l’ex dominatore che nel giro di una stagione pare diventato straordina­riamente obsoleto: entrambi confermera­nno la presenza all’Australian Open solo all’ultimo momento utile, dopo aver sottoposto giunture e legamenti all’usura del caldo australian­o. E come sta Stan Wawrinka, sparito dai radar da Wimbledon 2017, un altro dei Big Five finito sotto i ferri?

Sembra incredibil­e dirlo, ma l’unica certezza che abbiamo all’inizio di questa stagione piena di incognite è un signore svizzero di oltre sette lustri, che non pare pronto a lasciare strada a Nick Kyrgios vincitore a Brisbane o a Andrei Rublev finalista a Doha e nemmeno a Grigor Dimitrov, maestro in carica a sorpresa. Perché nessuno ha il talento di Roger Federer e nessuno si diverte (ancora) come lui. I selfie con il quokka prima di cominciare a fare sul serio a Melbourne.

 ??  ?? Incontri Roger Federer, 36 anni, scatta un selfie in spiaggia insieme a un quokka, marsupiale tipico dell’Australia (Getty Images)
Incontri Roger Federer, 36 anni, scatta un selfie in spiaggia insieme a un quokka, marsupiale tipico dell’Australia (Getty Images)

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