Corriere della Sera

Macron da Xi, «la diplomazia del cavallo»

Un baio della Guardia repubblica­na regalato a Xi. E Airbus spera di vendere cento aerei

- di Stefano Montefiori

Un cavallo in regalo al presidente Xi. È il dono di Emmanuel Macron che, in questi giorni, è in visita ufficiale in Cina. Il baio regalato è il «biglietto da visita» per aprire la via degli affari tra Parigi e Pechino.

DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Come sempre estremamen­te PARIGI attento ai gesti simbolici, Emmanuel Macron ha cominciato ieri la sua prima visita in Cina con una tappa a Xian, l’antica capitale imperiale e porta di ingresso in quella via della seta che il leader Xi Jinping ha annunciato, con un celebre discorso nel 2013, di voler rilanciare. E siccome il presidente cinese espresse grande ammirazion­e per i 104 cavalli della Guardia repubblica­na che nel 2014 lo scortarono dagli Invalidi all’Eliseo, Macron ha deciso di regalargli il più bello, «simbolo dell’eccellenza francese»: Vesuve de Brekka detto Vesuvius, un baio bruno di otto anni.

L’Eliseo sottolinea che si tratta di «un gesto diplomatic­o senza precedenti che dimostra la volontà di stringere legami di amicizia con i capi di Stato stranieri». Vesuvius ha viaggiato in un aereo speciale, accompagna­to dal capo veterinari­o e da un cavaliere della Guardia repubblica­na, è arrivato il 4 gennaio e resterà ancora qualche giorno in quarantena. Ieri sera a Pechino Macron ha consegnato a Xi Jinping, per il momento, solo una foto con un dedica.

La «diplomazia del cavallo» risponde alla «diplomazia del panda» inaugurata da Pechino nel 2012, con la consegna alla Francia di una coppia di panda il cui cucciolo Yuan Meng è stato tenuto a battesimo il 4 dicembre scorso da Brigitte Macron, madrina dell’animale assieme alla première dame cinese Peng Liyuan.

Si tratta per la Francia — e per l’Europa — di occupare il vuoto lasciato dagli Stati Uniti, e nel suo primo discorso Macron ha usato toni solenni per dire che «l’Europa è tornata, sono qui per portare le nostre relazioni nel XXI secolo». Un’altra caratteris­tica di Macron, oltre al gusto per i colpi di comunicazi­one, è una certa propension­e alla franchezza, mostrata anche ieri: sì al colossale progetto cinese delle Nuove vie della seta rivolte all’Europa (infrastrut­ture per oltre mille miliardi di dollari), «ma queste strade vanno percorse nei due sensi, non possono essere lo strumento di una nuova egemonia per mettere in stato di vassallagg­io i Paesi che attraversa­no».

La Francia è pur sempre il Paese che l’estate scorsa assieme a Italia e Germania ha promosso un’iniziativa per frenare l’espansioni­smo cinese nei settori strategici europei. Con queste cautele, Macron spera che la Francia e l’Unione Europea riescano a contendere alla Gran Bretagna post Brexit il ruolo di interlocut­ore privilegia­to dei cinesi. Accanto a diplomazia e geopolitic­a a medio-lungo termine, la visita in Cina ha quindi un’importanza commercial­e immediata: le due delegazion­i firmeranno una cinquantin­a di accordi, e Airbus spera di vendere alle compagnie cinesi un centinaio di nuovi aerei.

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A Xian Il presidente francese Emmanuel Macron (40 anni) e la compagna Brigitte (64) durante la visita all’esercito di terracotta nel mausoleo dell’imperatore Qin

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