Sony e Facebook sfidano Spotify
L’intesa coinvolge anche Instagram e Oculus
Per Facebook l’anno inizia come era finito. A tempo di musica. Il social network ha siglato un accordo con Sony/ Atv Music Publishing per consentire ai suoi 2 miliardi di iscritti di pubblicare video e aggiornamenti contenenti brani del catalogo di più di 3 milioni di titoli dell’etichetta.
Se, quindi, qualcuno correderà le sequenze del suo matrimonio con una canzone di Ed Sheeran o userà come colonna sonora di un filmato girato con gli amici Michael Jackson o i Beatles lo farà nella piena legalità e non sarà richiamato all’ordine e invitato a rimuovere il contenuto. L’accordo pluriennale, di cui non sono stati resi noti i dettagli economici, coinvolge anche il resto dell’ecosistema del colosso californiano: dal gioiellino Instagram, dove 300 milioni di persone raccontano il loro quotidiano con le Stories spesso accompagnate da motivi musicali noti, alla realtà virtuale di Oculus.
«Siamo entusiasti di portare canzoni incredibili che rendano più profonde le connessioni fra gli amici e i fan (degli artisti, ndr)», ha commentato Tamara Hrivnak, la responsabile degli accordi di Menlo Park con le etichette. A Hrivnak, scippata esattamente un anno fa a Youtube per attaccare la piattaforma di proprietà di Google sul fronte musicale, si deve anche la stretta di mano dello scorso dicembre con Universal. Secondo Variety, la prossima della lista sarà Warner Music. Con intese di questo tipo le case discografiche provano a garantire entrate ulteriori ai loro artisti, cui vengono riconosciuti i diritti, ed estendono la presenza (video) ufficiale oltre i confini di Youtube. Da parte sua Facebook conferma l’impegno sul fronte dei filmati, cui sta tentando di dare valore non solo in termini di massiccia presenza ma anche di qualità. La sezione Watch, lanciata in agosto negli Usa per ospitare show e serie tv e distribuirli secondo le logiche di relazioni e condivisione tipiche del contesto dovrebbe, secondo Morgan Stanley, portare entrate per 565 milioni nel 2018.
In gioco c’è l’intero mercato della musica digitale, con quello su abbonamento in attesa della quotazione primaverile di Spotify, forte dei suoi 70 milioni di iscritti a pagamento e del supporto (economico) della cinese Tencent. La rivale Apple Music, 30 milioni di sottoscriventi, sta intanto per perdere il produttore Jimmy Iovine, intenzionato a lasciare Cupertino in estate.