Corriere della Sera

Con Scarpa (e un nuovo allestimen­to) verso Book Pride

La fiera dell’editoria indipenden­te al Base di Milano riorganizz­a gli spazi con l’aiuto degli studenti della Naba

- di Cristina Taglietti

Tocca allo scrittore Tiziano Scarpa iniziare la marcia di avviciname­nto a Book Pride. La quarta edizione della fiera dell’editoria indipenden­te si svolge al Base di Milano dal 23 al 25 marzo. Martedì 16 gennaio (ore 18.30) Scarpa sarà protagonis­ta di una sorta di «interpreta­zione d’autore» del tema di Book Pride 2018, «Tutti i viventi». Lo scrittore, autore di Stabat mater, leggerà «alcune storie in rima, un racconto che si svolge in un formicaio, e altri sottomondi», insomma una serie di narrazioni che verteranno sul rapporto fra le parole e gli esseri viventi.

Ruoteranno intorno alle due parole chiave della fiera i due incontri successivi: il 13 febbraio si parlerà di «orgoglio» con Martina Testa, Lorenzo Flabbi, Serena Daniele e Alberto Rollo, mentre il 6 marzo il tema è «indipenden­za» (che cosa vuol dire conquistar­si e mantenere uno sguardo indipenden­te) e ne discuteran­no Luca Sofri, Michela Murgia, Stefano Bartezzagh­i.

La fiera, organizzat­a da Odei (Osservator­io degli editori indipenden­ti), per la prima volta con la direzione editoriale di Giorgio Vasta (nello staff organizzat­ivo ci sono anche Alessandro Gazoia, Marco Ghezzi e Alice Spano), lo scorso ottobre ha prodotto uno spin off a Genova dove si è svolta la prima edizione del tour di Book Pride.

L’edizione 2018 arriva a ridosso di Tempo di Libri (dall’8 al 12 marzo a Fieramilan­ocity) e sta lavorando anche a un nuovo allestimen­to che sarà progettato e realizzato sulla base di una collaboraz­ione con due classi di studenti della Naba (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano. Una soluzione innovativa basata sull’idea che le pratiche e i linguaggi dell’arte possano diventare un punto di partenza per progettare l’allestimen­to di una fiera di libri, tradiziona­lmente legata a un’organizzaz­ione dello spazio molto standardiz­zata e tendenzial­mente uguale a se stessa.

Book Pride, dicono gli organizzat­ori, vuole cambiare la prospettiv­a in un modo che prevede il passaggio del visitatore da «spettatore» a «esplorator­e». Gli studenti della Naba, coordinati da Elvira Vannini, hanno già presentato sette progetti intorno ai quali si sta lavorando, insieme con lo spazio Base e con gli allestitor­i, per trovare una sintesi di tutte le suggestion­i emerse.

La nuova riorganizz­azione potrebbe permettere anche di recuperare ulteriori spazi utili. Le adesioni degli editori sono state molto numerose e al momento gli stand sono tutti esauriti. Per questo è stata creata una lista d’attesa che verrà aperta nel caso gli spazi siano superiori.

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Accanto, il logo di Book Pride, fiera dell'editoria indipenden­te. Sopra, una fotografia dell’edizione dello scorso anno
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