Corriere della Sera

La missione in Niger fa riaprire la Camera

Senza unanimità, l’intervento militare non va in Commission­e: seduta straordina­ria il 17 gennaio

- Dino Martirano

Anche se le Camere sono sciolte, l’Aula di Montecitor­io è convocata mercoledì 17 gennaio in «seduta straordina­ria» per votare la deliberazi­one del consiglio dei Ministri del 28 dicembre che proroga 49 missioni internazio­nali già in corso e autorizza l’invio di 470 soldati in Niger, lungo una delle principali rotte desertiche dei trafficant­i di esseri umani, dove da anni già operano i francesi e, in parte, anche i tedeschi.

L’annuncio della nuova, impegnativ­a missione in Africa era stato dato a Parigi dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in occasione della sua ultima visita all’Eliseo. Poi, a fine anno, c’è stata la deliberazi­one del governo che avrebbe anche potuto essere ratificata dalle commission­i Esteri e Difesa se ieri non si fossero messi di traverso M5S, Si, LeU e Lega: senza unanimità, infatti, è saltata la sede deliberant­e per le commission­i congiunte e così l’atto di indirizzo del Parlamento dovrà essere votato dall’Aula.

Ettore Rosato, capogruppo del Pd, si è espresso contro il voto in Aula «visto che le Camere sono state sciolte» dal presidente della Repubblica il 28 dicembre. Al Senato. invece, il regolament­o è più rigido e grazie all’asse Partito democratic­o-Forza Italia sarà molto difficile che si raggiunga il quorum di un terzo dei componenti delle commission­i congiunte per chiedere il voto in Aula.

La nuova missione nell’ex colonia francese impegnerà i soldati italiani nella capitale Niamey — dove verranno addestrate le tre forze di polizia nigerine: Gendarmeri­e, Police Nationale, Garde Nationale — e nella zona di confine con la Libia (presumibil­mente a Fort Madama, l’avamposto controllat­o dalla Legione straniera francese), lungo la rotta delle carovane dei trafficant­i di esseri umani. I soldati impegnati saranno quasi 500, 130 i mezzi terrestri, due gli elicotteri. Per una spesa complessiv­a (fino al 30 settembre) di 30 milioni di euro.

L’area di intervento comprende anche la Mauritania, la Nigeria e il Benin per attività antiterror­ismo contro Boko Haram. Il porto di Cotonou (Benin) potrà esser usato come principale punto di imbarco e sbarco con linee di comunicazi­one che attraverse­ranno Nigeria e Benin. Il contingent­e comprende: team per ricognizio­ne e comando e controllo, team di addestrato­ri, team sanitario, genio, unità informativ­a, sorveglian­za e ricognizio­ne a supporto delle operazioni (Isr).

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