Caso Renzi-De Benedetti, è scontro Due le contestazioni della Consob
Berlusconi: l’Ingegnere con le mani nella marmellata. Il leader pd: il decreto era noto
Sono due le contestazioni ROMA formali rivolte dalla Consob a Carlo De Benedetti e trasmesse ai magistrati romani. Proprio su questo dovrà adesso pronunciarsi il gip esaminando la richiesta di archiviazione dell’indagine su insider
trading contro Gianluca Bolengo, il broker della Intermonte Sim che il 16 gennaio 2015 effettuò l’investimento da 5 milioni portando un guadagno di circa 600 mila euro. Scatena il dibattito politico la telefonata dell’Ingegnere che quella mattina di tre anni fa raccontò di aver saputo dall’allora premier Matteo Renzi che il decreto per trasformare le Popolari in spa sarebbe stato approvato. Vanno all’attacco Silvio Berlusconi e il Movimento 5 Stelle. «Chiedete a De Benedetti, tutto quello che ho fatto è pubblico», si schermisce Renzi quando gli viene sollecitato un commento, mentre l’imprenditore si affida a un comunicato: «l’approvazione della norma era ampiamente nota al punto che in una conferenza stampa di due settimane prima Ubs aveva consigliato di acquistare azioni delle Popolari» e ricorda che «la Procura ha chiesto l’archiviazione». In serata, però, Ubs ha smentito la ricostruzione.
Il dossier Consob
«Ho parlato con Renzi ieri, passa», dice De Benedetti a Bolengo che gli chiede del decreto. Nella relazione della «Divisione mercati» è scritto: «De Benedetti ha utilizzato un’informazione privilegiata. L’acquisto delle azioni delle Popolari presenta sia elementi di discontinuità rispetto alla consueta attività della Romed spa, sia di incoerenza rispetto all’atteggiamento dell’Ingegnere in quel periodo». E ancora: «L’imprenditore era nelle condizioni di conoscere i profili di illiceità connessi all’utilizzo di quella informazione». I magistrati hanno ritenuto di non dover procedere, ma sarà il gip a doversi pronunciare, così come la commissione banche. Non a caso il senatore di Idea Andrea Augello evidenzia «la necessità di proseguire i lavori anche nella prossima legislatura. Mentre andavano in fumo i risparmi di migliaia di piccoli investitori, De Benedetti traeva vantaggio da un incontro riservato con l’allora premier, lucrando plusvalenze di 600 mila euro in soli tre giorni».
Opposizioni all’attacco
Attacca Berlusconi: «Se fosse capitato a me sarei già in croce: vediamo come si dipanerà ma certamente quel conflitto di interessi addebitato a me e alle mie aziende fa sorridere, in tanti anni non ho avuto il minimo vantaggio. Invece vedo che il signor De Benedetti, i cui giornali hanno fatto campagne contro il mio conflitto di interessi, oggi è stato preso con le mani nella marmellata». E il candidato premier grillino Luigi Di Maio definisce «uno scandalo sapere che l’allora premier Renzi, mentre stava per fare un decreto in 25 minuti che azzerava i risparmi dei risparmiatori, chiamava De Benedetti per dirgli che stava per fare il decreto e quello attacca, chiama i suoi e dice: comprate le azioni. Se questo è il modello del Pd, io lo combatterò con tutte le mie forze».
Di Maio Scandaloso sapere cosa fece l’allora premier prima di firmare il decreto Se questo è il modello del Pd lo combatterò