Le femministe contro Deneuve: «Così danneggia tutte le donne che denunciano»
Dopo la lettera aperta sottoscritta due PARIGI giorni fa da Catherine Deneuve e un altro centinaio di donne, intitolata «Noi difendiamo la libertà di importunare, indispensabile alla libertà sessuale» e pubblicata su Le Monde, ieri è arrivata la dura reazione di trenta femministe, che hanno firmato un testo inviato dall’attivista per i diritti delle donne Caroline De Haas a France Info.
«Ogni volta che i diritti delle donne avanzano, compaiono le resistenze. In generale, prendono la forma di un “è vero, certo, ma...”. Questo 9 gennaio ci è toccato un “#Metoo andava bene, ma...”. Nessuna grande verità negli argomenti utilizzati. Li ritroviamo nel testo pubblicato da Le Monde come al lavoro alla macchinetta del caffé o durante i pranzi di famiglia. Questo testo equivale un po’ al collega imbarazzante o allo zio che ti esaspera perché non capisce quello che sta succedendo».
Alle 100 donne che avevano sostenuto, tra l’altro, che «la pulsione sessuale è per sua natura offensiva e selvaggia», le femministe ricordano che in Francia ogni giorno centinaia di migliaia di donne sono vittime di molestie, che hanno luogo decine di migliaia di aggressioni sessuali e centinaia di stupri.
Nel testo su Le Monde si invita a non fare di ogni «corteggiamento maldestro» una «aggressione sessuale».
De Haas e le altre femministe ribattono che così «si mescola deliberatamente un rapporto di seduzione, basato sul rispetto e il piacere, con una violenza. Mettere tutto nello stesso sacco è pratico. Allora, se molestie e aggressioni sono solo un “corteggiamento pesante”, vuol dire che non è così grave».
Anche l’ex ministra per i Diritti delle donne, Laurence Rossignol, è molto critica verso Deneuve e il gruppo delle cento: «Quel test è uno schiaffo contro le donne che denunciano una predazione sessuale. Fa un favore solo ai predatori, e la maggior parte degli uomini non vogliono più essere associati a loro». Marlène Schiappa, segretaria di Stato alla parità, riconosce che nel testo su Le Monde «ci sono cose interessanti, per esempio la volontà delle donne di non essere ridotte sempre al ruolo di vittime. Ma è estremamente pericoloso minimizzare le aggressioni sessuali».