«Paura, disagio e dipendenza non fanno vedere i rischi»
«Non c’è purtroppo un unico motivo che spinge alcune donne a rimanere con l’uomo che le maltratta. Gli studi e venti anni di lavoro sul campo mi hanno insegnato che ce ne sono parecchi. Capire di volta in volta quali sono è fondamentale per proteggerle». Anna Costanza Baldry, psicologa e criminologa, che insegna a Napoli all’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli, lavora con centri antiviolenza e forze dell’ordine anche sulla valutazione del rischio.
Per esempio?
«In alcuni casi le donne restano per paura, in altri per vergogna, per mancanza di alternative o per problemi psicologici. Non sempre hanno la consapevolezza di mettersi in situazioni di rischio. Per aiutarle abbiamo sviluppato dei formulari per l’autovalutazione del rischio:
Il ciclo della violenza Dopo ogni abuso gli uomini promettono di cambiare e le compagne ci credono
servono a capire se si trovano solo in una situazione di conflitto o ci sono problemi più gravi» (si può fare sul sito www.surveygizmo.co.uk/s3/ 2181173/ISA-online).
Come fanno a non capirlo?
«Il cosiddetto “ciclo della violenza” ha delle fasi: gli uomini maltrattanti spesso dopo ogni episodio di abuso promettono di cambiare, si scusano, fanno regali, assumono atteggiamenti apparentemente “normali” che poi si rivelano falsi. Le donne hanno bisogno di sperare che il rapporto con loro sia appunto “normale” e ci credono. Può andare avanti a lungo prima che si comprenda che non è così».
Cosa fa la differenza?
«Quando ci sono ulteriori fattori di vulnerabilità come disabilità e dipendenze, oppure problemi economici o concreti (come succede per le donne straniere che non hanno una rete intorno, o a quelle con figli piccoli) è più difficile chiudere».
Come si possono aiutare queste donne?
«Con più servizi sul territorio: i centri antiviolenza danno anche sostegno psicologico e consulenza legale. E gli enti locali devono offrire soluzioni concrete a chi è in una situazione di disagio: per esempio alloggi alternativi o aiuto nella ricerca di lavoro».