Corriere della Sera

«In crociera tasse e balzelli solo per gli italiani?»

- Carmelo Delia

Sono tornato da una crociera Costa in India, Sri Lanka e Maldive durante la quale mia moglie e io ci siamo trovati discretame­nte bene, sia per il trattament­o sia per i luoghi visitati. Sul prezzo ho però qualcosa da eccepire. Secondo quanto scritto sui depliant, avrei dovuto pagare per 15 giorni circa 1.600 euro a persona. Solo in seguito ho visto, scritto in caratteri molto piccoli, che per ogni giorno in nave avremmo dovuto pagare 10 euro in più come «quota di servizio» per il personale. Perché, allora, la compagnia non inserisce quel costo nel prezzo della crociera, visto che, sembra, non possiamo esimerci dal pagarlo senza lasciare a noi passeggeri la decisione di quanto dare e a chi? Ma non basta: la tassa giornalier­a non è stata sufficient­e. Quando ho ordinato al bar una birra o una bottiglia di acqua mi sono visto aggiungere al prezzo anche il 15% per un’altra «quota di servizio», in pratica un secondo balzello «per l’Iva» (come mi è stato risposto da un’addetta alle informazio­ni dopo le mie proteste). Abbiamo poi accertato, parlandone con passeggeri tedeschi e indiani con cui avevamo fatto amicizia durante la crociera, che nelle agenzie dei loro Paesi questi 10 euro al giorno non erano stati loro richiesti. Come mai questa differenza di trattament­o?

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