Slitta fusione ex Pirelli Truck-Aeolus, Dal Pino lascia
La Bicocca vende l’1,7% ed esce da Mediobanca. L’integrazione delle attività in Cina nel 2018
Pirelli esce da Mediobanca. Il gruppo guidato dal ceo Marco Tronchetti Provera ha avvito ieri un accelerated bookbuilding, affidato a Bnp Paribas, per cedere l’1,78% del capitale di Piazzetta Cuccia. Il disimpegno segue la disdetta del patto di sindacato di Mediobanca, comunicata lo scorso settembre, di cui Pirelli era uno dei soci storici.
Non si tratta tuttavia dell’unica novità per la Bicocca, che a cavallo di fine anno ha anche avviato un riassetto al vertice di Prometeon, la ex Pirelli Industrial trasferita ai cinesi di ChemChina. A fine dicembre il ceo Paolo Dal Pino si è dimesso, dopo aver concluso la riorganizzazione delle attività in vista della fusione in Aeolus, il gruppo dei pneumatici che fa capo ai cinesi. Dal Pino lascia l’incarico avendo terminato la fase propedeutica all’integrazione, per seguire nuovi progetti professionali all’estero. Il manager è stato per un decennio in Brasile, prima come presidente di Telecom per l’America Latina poi come numero uno di Pirelli in uno dei mercati più importanti per la Bicocca. Dal Pino resterà legato al gruppo come senior advisor.
L’incarico di ceo di Prometeon dovrebbe andare a Giorgio Bruno, consigliere di Pirelli Tyre e stretto collaboratore di Marco Tronchetti Provera, al quale toccherà ora completare l’integrazione, per la quale servirà ancora qualche mese rispetto alla scadenza di fine 2017, prevista dagli accordi tra Tronchetti e Ren Jianxin. Non tutte le autorizzazioni governative, infatti, sono arrivate in tempo utile per procedere al conferimento delle attività di Promteon in Aeolus, quotata a Shanghai. Un ritardo «burocratico» che non cambia l’agenda stabilita da Pirelli e ChemChina. Nell’operazione sono coinvolte diverse società e quindi l’iter richiede tempo. L’operazione non riguarda in alcun modo la Pirelli Tyre quotata a Piazza Affari, di cui ChemChina ha il 63% attraverso la holding Marco Polo, a cui fa capo una quota analoga di Prometeon (il restante 38% è del fondo cinese Cinda). Su questo versante il riassetto si è concluso a ottobre.