Gira il vento sui T-bond Usa E i rendimenti vanno al rialzo
Adi Francesca Basso d accendere la miccia sui titoli di Stato statunitensi, in calo per cinque giorni di fila, era stato martedì scorso il «re dei bond» Bill Gross: il mercato dei Treasury sta entrando in territorio «orso», aveva commentato. Poi ieri il «sell-off» si è intensificato dopo un report di Bloomberg che riferisce come le autorità cinesi abbiano cominciato a considerare meno attraente il debito Usa. Pechino è il maggiore compratore dei titoli statunitensi ma con Washington in questo periodo sembra prevalere la tensione. Ultimo episodio lo stop all’accordo tra At&T e Huawei dopo oltre due anni di negoziati a causa di pressioni politiche. Il rendimento del decennale statunitense, che si muove inversamente al prezzo, è salito ieri fino al 2,59% e nella mattina di due giorni fa aveva superato il 2,6% (aveva terminato il 2017 a 2,482%). Un trend condizionato anche dai timori degli investitori di un’accelerazione dell’inflazione — una minaccia per i titoli di Stato di lunga scadenza — in vista dell’indice dei prezzi al consumo di dicembre che Washington diffonderà domani. Senza considerare la preoccupazione che la Banca centrale del Giappone vada a unirsi alla Bce e alla Federal Reserve nella strategia di ridurre a partire da quest’anno il programma di stimolo monetario.