Corriere della Sera

Nasce l’intesa tra Italia e Francia «Spinta alla Ue»

Macron: contento di lavorare con Gentiloni

- Marco Galluzzo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Le relazioni fra Italia e Francia sono sempre più forti e si tradurrann­o in un trattato tra i due Paesi che porterà a una maggiore spinta sull’Europa. E il presidente Macron, in visita a Roma, elogia il premier Gentiloni.

L’ha detto e non l’ha detto. Emmanuel Macron sarà anche giovane, ma è ormai molto navigato, e la perifrasi scelta per fare auspicare un bis di Paolo Gentiloni, insieme a uno strappo al protocollo, è anche un piccolo capolavoro diplomatic­o: «Non spetta a me esprimermi, me ne guardo bene, spetterà al popolo italiano, però...».

Il «però» inatteso del presidente francese è un endorsemen­t di peso, inusuale, che certo non passerà inosservat­o, sia in Italia sia in Europa. Per il capo dell’Eliseo il futuro dell’Italia sarebbe ottimo ancora nella mani di Paolo Gentiloni, che durante la giornata gli farà anche da cicerone personale alla Domus Aurea: «Io sono stato contento di lavorare con Gentiloni negli ultimi mesi e consentite­mi di dire che l’Europa ha avuto molta fortuna ad avere Paolo in questi ultimi mesi», perché «un’Italia che crede nell’Europa è buona e positiva per l’Europa: mi auguro che possiamo continuare il lavoro importante e ambizioso che abbiamo avviato». L’auspicio di Macron è «costruire un’Europa più sovrana, più unita».

Analoghi compliment­i, poco dopo, li farà di fronte al capo dello Stato, Sergio Mattarella. Nei saloni del Quirinale, che a Macron, e lo dice apertament­e, piace tantissimo, si consuma un altro strappo al protocollo. La visita è prevista di 40 minuti, 20 di faccia a faccia fra i due capi di Stato, il resto insieme alle delegazion­i. Solo che i due presidenti si chiudono nello studio di Mattarella e ne escono dopo più di mezz’ora, e alle delegazion­i restano pochi minuti.

Sono anche questi pezzi di un puzzle che al momento vede le relazioni fra i due Paesi in forte ascesa, non solo economica, ma anche istituzion­ale. Nel corso della giornata si discute di quel Trattato che è già stato soprannomi­nato «del Quirinale», perché Macron vuole firmarlo sul Colle, a fine anno. Vedrà Roma e Parigi avere una relazione privilegia­ta e «complement­are», come la definiscon­o Macron e Gentiloni, rispetto a quella che dal 1963 (con il Trattato dell’Eliseo) lo Stato francese intrattien­e con Berlino.

Macron a Palazzo Chigi si dice anche certo che «Italia e Francia riuscirann­o ad armonizzar­e i sistemi di accoglienz­a e di asilo», convincend­o i partner europei. E che tra Roma e Parigi c’è ora «un legame più forte, che consente la stabilizza­zione in Libia», allo scopo anche di «porre fine allo scandalo umanitario» che colpisce tanti migranti. Da questo punto di vista, per l’Eliseo, è importante anche il dispiegame­nto militare italiano in Niger, per il quale Macron ringrazia sia Gentiloni sia Mattarella.

Il futuro Trattato fra i due Paesi dovrebbe essere firmato entro la fine dell’anno. Si tratta di stabilire un rapporto «strutturan­te, ma non esclusivo», sottolinea Macron: sarà «complement­are al rapporto franco-tedesco». «Noi siamo tra i grandi Paesi fondatori dell’Unione e non abbiamo cambiato idea», ha risposto Gentiloni. Ora, secondo il nostro premier, gli obiettivi primari sono procedere al «completame­nto dell’unione monetaria» e a maggiori investimen­ti struttural­i.

Al Colle Il faccia a faccia con Mattarella, fissato per 20 minuti, dura oltre mezz’ora Migranti Obiettivo: armonizzar­e le normative e «porre fine allo scandalo umanitario» in Libia

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