Grillo non fa campagna e stacca il blog da Casaleggio
La prima volta per le tv private. Il Garante: rispettare tutte le sensibilità
Il silenzio di Grillo in questa fase della campagna elettorale sembra il segno dell’evoluzione dei 5 Stelle: il protagonista delle Politiche del 2013 con il suo Tsunami Tour ora è «in panchina». «Si sta chiedendo quale ruolo lui debba avere in futuro oltre le etichette». Ma sembra sempre più lontano, dal movimento e dalla ditta Casaleggio.
Giro di vite per i talk ROMA show politici in campagna elettorale: giornalisti e opinionisti dovranno essere ospitati rispettando la regola del pluralismo. Lo ha deciso l’Autorità Garante per le comunicazioni (Agcom) che ieri ha approvato lo schema di regolamento per l’applicazione della par condicio da parte delle televisioni private nella campagna per le elezioni politiche del prossimo 4 marzo.
La novità per le tv private è contenuta nell’articolo 7, quello relativo ai programmi di informazione trasmessi sulle emittenti nazionali. «Laddove — vi si legge al quarto comma — il format del programma preveda l’intervento di un giornalista o di un opinionista a sostegno di una tesi, deve essere garantito uno spazio adeguato alla rappresentazione di altre sensibilità culturali in ossequio non solo al principio del pluralismo ma anche del contradditorio, della completezza e dell’oggettività dell’informazione stessa, garantendo in ogni caso la verifica di dati e informazioni dal confronto». La norma è contenuta tale e quale nel regolamento approvato martedì scorso dalla commissione di Vigilanza della Rai relativamente alle trasmissioni dell’emittenza pubblica. Ma mentre per queste ultime si tratta della stessa norma contenuta nel regolamento relativo alle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013, per le emittenti private, dove i talk show proliferano, è un’assoluta novità.
L’obbligo di bilanciare gli ospiti nelle trasmissioni, se applicato pedissequamente, rischia di produrre il paradosso che il giornalista la cui opinione politica non traspaia in modo chiaro dalla propria attività professionale, non possa essere ospitato, a meno che non dichiari il proprio orientamento.
Alle tv private (come è già avvenuto nel 2013 per quella pubblica) è imposto inoltre che «l’organizzazione e lo svolgimento dei notiziari e dei programmi di informazione, anche con riferimento ai contributi filmati alla ricostruzione delle vicende narrate, alla composizione e al comportamento del pubblico in studio devono essere tali da garantire il pluralismo, l’indipendenza, l’obiettività, l’equilibrata rappresentanza di genere e l’apertura alle diverse forze politiche». Del resto, la regola in base alla quale si deve sempre assicurare «un’equilibrata rappresentanza di genere» riguarda tutti i contenuti dei notiziari e dei programmi di comunicazione politica, come le tribune elettorali. Del tutto nuova (per tutti) è la norma che inserisce le rassegne-stampa tra «i programmi di contenuto informativo a rilevante presentazione giornalistica» che devono attenersi alle regole della par condicio.