Berlusconi: le intese? Solo se la sinistra fa suo il nostro programma
Sulla legge Fornero alt a Salvini: aspetti da mantenere
L’obiettivo è arrivare a ROMA quota «45%», e Silvio Berlusconi ha deciso di non risparmiarsi. Da adesso fino al 4 marzo la sua strategia è di essere presente tutti i giorni in tivù o in radio, perché per far vincere le elezioni ad una coalizione che già oggi sfiora «il 40%», Forza Italia deve crescere soprattutto al Sud, superando il 23% e mostrandosi competitiva con il M5S che — dicono i suoi — non scende nei sondaggi attestandosi ancora attorno al 30%. Un partito che non sarà facile battere nei collegi che non siano al Nord, dove invece il centrodestra spera di fare cappotto.
Restano insomma i grillini i nemici da battere, e Berlusconi ha intenzione di farlo con tutte le armi mediatiche a disposizione: «Il M5S ha raggiunto percentuali rilevanti e nel mondo si guarda a questa situazione con orrore», dice a
Porta a Porta alzando il livello dello scontro. E se la corsa del centrodestra si fermasse prima della soglia utile per ottenere la maggioranza assoluta, pur essendo «quasi impossibile», si potrebbe anche ragionare di larghe intese. Ad una condizione però, grossa come una casa: «Se la sinistra accettasse in toto il nostro programma, se lo firmasse, accadrebbe in Italia quello che accade in Germania e quindi si potrebbe andare a realizzare il nostro programma con il sostegno anche di un’altra forza politica».
Scenario che crea una qualche agitazione nel centrodestra, e che in serata Berlusconi precisa essere comunque «del tutto irrealistico»: non c’è nessun appoggio per un proseguo del governo Gentiloni, in caso di pareggio, ha detto più volte «si dovrebbe tornare a votare entro tre mesi», nessuno insomma fraintenda. Ci sono altre priorità oggi, una delle quali è appunto conquistare i voti dando assieme l’immagine di una coalizione coesa ma dove chi dà le carte è sempre lui.
Anche sui temi centrali del programma l’ex premier ci tiene a mettere i suoi paletti. A partire dalla flat tax, che dovrà essere applicata subito «al 23%» per poi scendere al 20% in breve. E arrivando alla legge Fornero, che Salvini ha detto di voler abolire in toto e che invece va modificata solo in parte: «Crediamo sia corretto che l’età salga con il salire dell’aspettativa di vita, ma con il sistema contributivo vogliamo togliere ogni limite, quindi se uno vuole andare a 50 anni prende la pensione per quello che ha versato».
In ogni caso, Berlusconi è sicuro che con Salvini non ci saranno problemi dopo il voto: «È una persona dialogante e assolutamente responsabile», dice mostrandosi sorpreso dello scontro interno che infiamma la Lega tra lo stesso segretario e Roberto Maroni: «Mi sembra strano, a me Maroni ha detto che voleva cambiare vita», dice come a voler spazzar via i sospetti ci un patto tra lui e il governatore uscente proprio per mettere in difficoltà l’alleato.
Anche perché su collegi e candidati alle Regionali ci si metterà d’accordo, è convinto Berlusconi: dopo aver trovato l’intesa sulla Lombardia («Bene Fontana, si è anche tagliato la barba anche se stava meglio prima, sembrava risorgimentale»), resta aperta però la questione del Lazio: «Non abbiamo ancora deciso» dice l’ex premier non avanzando il nome di Maurizio Gasparri, che pure è ancora in campo ma che Giorgia Meloni stoppa rivendicando per il suo partito la Regione lanciando invece la candidatura di Fabio Rampelli (ma resta il nodo Pirozzi, che non vuole ritirarsi e sembra molto forte nei sondaggi) avvertendo che lei non prenderà «ordini da Berlusconi ma solo dalla democrazia».
Così si resta in attesa di sciogliere gli ultimi nodi: Lazio e la stretta sulla suddivisione dei collegi, che arriverà la prossima settimana, dopo che saranno stati confrontati i sondaggi di dieci istituti diversi con i risultati dell’ultimo mese e mezzo. Il Quarto Polo, che non era stato testato, verrà accreditato del’1,5-2%.
Salvini vuole abolire la Fornero? Alcuni aspetti della legge vanno mantenuti come ad esempio l’innalzamento dell’età pensionabile In caso di pareggio bisognerebbe tornare a votare dopo tre mesi. Con Salvini non ci saranno problemi, è dialogante e assolutamente responsabile Il M5S ha raggiunto percentuali rilevanti e nel mondo si guarda a questa situazione con orrore. Il nostro obiettivo è arrivare al 45 per cento