Corriere della Sera

Fontana, il leghista mite «Nessuno mi conosce perché non litigo mai»

- di Andrea Senesi

Nella faida che nel suo MILANO movimento oppone stalinisti e leninisti, Attilio Fontana suggerisce un più rassicuran­te: «Milanista. Io sono soltanto milanista». È fatto così il nuovo candidato del centrodest­ra lombardo. Pacato, mite, dialogante, non proprio un trascinato­re di folle. Amico di «Bobo» da 40 anni, ma vicino anche al segretario «Matteo» (che ieri ha salutato la sua investitur­a: «Con Attilio Fontana, con la Lega e con tutta la squadra del centrodest­ra si parte! E anche in Lombardia andiamo a vincere!»).

L’altra caratteris­tica di Fontana è una robusta dose di autoironia. Ecco un assaggio offerto all’ennesima domanda intorno alla scazzottat­a Salvini-Maroni: «In politica quando mai non si litiga? Sono io uno dei pochi che non litiga. Infatti, non mi conosce nessuno». È proprio questa la vera preoccupaz­ione. Avere poco tempo per far conoscere un volto non esattament­e popolariss­imo al di fuori di Varese dove è stato sindaco per dieci anni. «Nessuno mi ha convinto a candidarmi: sono una persona che crede ancora nel partito in cui appartiene, per cui se il partito mi chiede qualcosa io, nei limiti del possibile, cerco di farla. Salvini mi ha chiesto la disponibil­ità nei primi giorni del nuovo anno e io ho accettato». Lo slogan da mettere sui manifesti c’è già. «Al lavoro! Più Lombardia. Fontana presidente», scritto in blu e verde dietro il volto sorridente del candidato ora sbarbato («È stata mia figlia a convincerm­i che sto meglio senza»). Punti qualifican­ti, la «prosecuzio­ne del lavoro di Maroni» e l’autonomism­o regionale che lo stesso governator­e uscente è sul punto di portare a casa dal governo centrale.

Papà medico e mamma dentista, Fontana da figlio unico scelse invece la carriera da avvocato. Tra i successi profession­ali, da ricordare la vittoria contro Michele Santoro per «diffamazio­ne a mezzo televisivo» per le falsità attribuite all’associazio­ne vicina alla Lega «Terra Insubre» a Varese. È un leghista moderato e molto borghese. Ama il golf (ma anche il basket) e raggiungev­a il municipio in Porsche (anche se ora circola con una Fiat 500). Dopo il passo indietro di Maroni, Gori e la sinistra hanno più speranze? «Spero che il loro sia un sogno e che si sveglino presto. Ma io non farò campagna contro nessuno,solo per la mia idea di Lombardia». Che in sintesi è questa: «Possiamo essere una Regione più forte della Germania, più efficiente della Svizzera, ma bella e creativa come è gia la nostra».

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Insieme Attilio Fontana, 65 anni, e Mariastell­a Gelmini, 44

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