Corriere della Sera

La Ue difende l’accordo nucleare con l’Iran

- dal nostro corrispond­ente a Washington Giuseppe Sarcina

Le quotazioni di petrolio hanno raggiunto il picco massimo degli ultimi tre anni, circa 64,5 dollari al barile. I mercati sono certi che Donald Trump, tra oggi e domani, ripristine­rà le sanzioni economiche contro l’Iran, bloccate due anni fa da Barack Obama. La crisi si è aperta il 13 ottobre, quando il presidente Usa annunciò di voler azzerare il protocollo concordato con Teheran nell’estate 2015 da Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna, Germania. La diplomazia europea, invece, sta ancora facendo pressione sulla Casa Bianca perché certifichi l’intesa sul nucleare, alla scadenza prevista del 13 gennaio. Federica Mogherini, Alto rappresent­ante per gli affari esteri e la sicurezza Ue, ieri ha organizzat­o un incontro con il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, e i capi delle diplomazie di Francia, JeanYves Le Drian; Germania, Sigmar Gabriel; Regno Unito, Boris Johnson. Nel corso del confronto, gli europei hanno espresso «preoccupaz­ione» per la repression­e delle manifestaz­ioni in Iran, nei giorni scorsi. Ma l’intesa atomica va preservata. Mogherini ha tirato le fila in questo modo: «L’Iran sta attuando quanto deciso dall’accordo, come certificat­o da nove relazioni dell’Agenzia competente. L’Ue resta impegnata a sostenere la sua piena attuazione, incluso garantire che la revoca delle sanzioni collegate abbia un impatto positivo sulle relazioni economiche con il Paese». E’ una impostazio­ne diversa da quella degli Stati Uniti. Trump, tra l’altro, accusa il «regime» degli ayatollah di finanziare il terrorismo. Zarif, su Twitter, ha incassato il sostegno europeo, avvertendo però che l’impegno dell’Iran «è condiziona­to a una piena conformità da parte degli Usa».

Sanzioni Usa I mercati sono certi che Trump, tra oggi e domani, ripristine­rà sanzioni economiche contro Teheran bloccate da Obama

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