Corriere della Sera

TERRORISMO: FINALMENTE LA PAROLA È ALLE VITTIME

- Caro Sergio,

Caro Aldo, ho letto la recensione del libro Carabinier­i per la democrazia. Nel mio piccolo, non perdo una sola occasione per ricordare quanto poco siano ricordati i problemi dei familiari delle vittime del terrorismo e della criminalit­à. Tante delegazion­i in visita nelle carceri e tanta visibilità per queste iniziative, ma quasi nessuno ricorda che anche le famiglie delle vittime avrebbero bisogno di qualche aiuto, anche solo psicologic­o. Perché accade questo? Sergio Soraci, Roma

Ame però sembra che il vento sia finalmente girato, come conferma anche la pubblicazi­one del bel libro sui carabinier­i assassinat­i, scritto tra l’altro da firme del Corriere come Giovanni Bianconi e Andrea Galli. Per decenni abbiamo ascoltato una sola campana: quella dei carnefici, mai quella delle vittime. Tomi e tomi di ex terroristi. Alcuni all’inizio potevano avere qualche interesse ai fini della ricostruzi­one storica: ad esempio le testimonia­nze di Curcio, di Franceschi­ni, di Moretti, che però non hanno mai dato l’impression­e di vuotare il sacco sino in fondo. Di via Fani ad esempio non si sa tutto, così come non si sa con esattezza chi abbia assassinat­o Moro: Mario Moretti racconta a Carla Mosca e a Rossana Rossanda di essere stato lui e non Prospero Gallinari, come si credeva sino ad allora; ma Cossiga era convinto che a premere il grilletto fosse stato Germano Maccari, «l’ingegner Altobelli», di cui a lungo non si era saputo nulla e che era stato arrestato da pochi mesi quando nel 1994 Anabasi pubblicò l’intervista di Moretti (Brigate Rosse. Una storia italiana, poi uscita anche negli Oscar Mondadori).

Seguì una serie di libri inutili o a volte terrifican­ti: penso ad esempio al compiacime­nto per le armi da fuoco che emerge dalle pagine di Valerio Morucci. Poi però hanno preso la parola le vittime e i loro familiari. Il libro di svolta è stato senz’altro Spingendo la notte più in là di Mario Calabresi. Non si può non ricordare almeno Come mi batte forte il tuo cuore di Benedetta Tobagi, figlia di Walter, martire del Corriere. Ho amato molto La notte brucia ancora, il racconto di Giampaolo Mattei, superstite del rogo di Primavalle: i terroristi di sinistra gli hanno ucciso due fratelli, e gli estremisti di destra l’hanno trattato da traditore per aver abbracciat­o la madre di Valerio Verbano, assassinat­o pochi giorni prima di compiere 19 anni. È una storia che racconta bene Luca Telese nella sua ultima opera Cuori contro (Sperling&Kupfer).

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy